Tonnellate di rifiuti abbancate nella III vasca bis oltre il limite consentito e nuova tegola su Bellolampo. A marzo, con rullo di tamburi, la società aveva certificato la rimozione di 170 mila tonnellate dai piazzali esterni ma è un successo con riserva. Il dimissionario amministratore unico di Rap Girolamo Caruso rimette in riga, con un colpo di coda, il direttore dell’impianto Massimo Collesano accusato in un carteggio al vetriolo di avere disatteso gli ordini di servizio (l’ultimo il 3 aprile scorso è stato inviato per conoscenza anche al nucleo operativo ecologico dei carabinieri e all’Arpa) provocando il disagio al quale, entro il 26 aprile, deve mettere una pezza. E pure bella grossa, perché rischia di dovere rispondere di eventuali future responsabilità sulla situazione della discarica.
«I volumi da estrarre dalla III vasca bis, in quanto eccedenti le 98 mila tonnellate autorizzate, dovranno essere abbancati nella IV vasca categoricamente entro la data si scadenza della ordinanza sindacale di proroga. La invito quindi a volere immediatamente provvedere alla corretta gestione dell’impianto e a dare corso alle disposizioni dell’ultimo ordine di servizio. In caso contrario, Lei e solo Lei ne risponderà personalmente nei confronti dell’Autorità preposta».
E solo la chiosa di una lettera inviata giovedì scorso da Caruso in risposta alla «difesa» messa nero su bianco dopo le contestazioni dal dirigente che pure viene lodato dal presidente per «l'ottimo risultato conseguito con i piazzali ripuliti». Ma ricorda anche che in tre precedenti ordini di servizio erano state disattese alcune prescrizioni. Nella reprimenda, l’ingegnere Caruso ripercorre l’escursus del rapporto di fiducia con Collesano, nonostante lo stesso avesse procedimenti penali in corso. Nel ruolo di direttore ricoperto per tre mesi e poi prorogato per 40 giorni, Collesano avrebbe inviato alla governance di Rap solo relazioni tardive e sarebbe andato a Bellolampo solo una volta in tre mesi «a mò di visita pastorale», ironizza Caruso, che smonta le allusioni di Collesano su una sorta di disegno volto a screditarlo. Il dirigente contestava la «raffica di atti e ordini di servizio che hanno stravolto le modalità di svolgimento dell’azione amministrativa aziendale, avocando sostanzialmente alla sua funzione (di Caruso) ulteriori asset». Nella nuova organizzazione, Collesano era stato sostituito nella carica di presidente della commissione per il concorso di autisti che aveva fin lì curato. Per quanto riguarda Bellolampo, il direttore dell’impianto aveva replicato alle accuse di Caruso: «La circostanza che nella III vasca bis siano stati abbancati rifiuti in eccedenza era a Lei ben noto attraverso gli atti formali e informali, note, mail e messaggi».
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