Milletrecento fra negozi, studi professionali, istituti di credito, società di intermediazione, botteghe artigiane, parcheggi, rimessaggi di barche, chioschi, fiorai, supermarket e salsamenterie da qui a poco riceveranno una sospensione delle concessioni o delle autorizzazioni in corso. Una sanzione prevista dal regolamento anti-evasione per le attività commerciali non in regola con il pagamento dei tributi locali. Una bomba che cade sul tessuto produttivo della città la cui propensione all'evasione e alla morosità è testimoniato, ad esempio, dall'altissima percentuale di Tari non versata. Ma in questo caso non è solo la tassa sui rifiuti a dovere essere recuperata, ma anche Tosap, imposta sulla pubblicità, tasse sulle concessioni di suolo pubblico riuniti oggi sotto l'unico tributo chiamato Cup (canone unico patrimoniale).
Da un primo screening messo in moto dall'assessorato alle Attività produttive e passato all'area tributi per la verifica, su cinquemila e 300 posizioni 1.300 sono risultate irregolari e in debito con l'amministrazione di 21 milioni di euro. A filo di regolamento, riattivato alla fine del 2021 dopo essere stato sospeso per venire incontro alla crisi provocata dalla pandemia, bisogna mettere in moto la procedura di sospensione delle licenze o revoca delle concessioni per le attività con una morosità superiore ai mille euro.
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