Palermo, il Comune: «Negozi chiusi nel centro storico, decideremo con i commercianti e i residenti»
«Contro le chiusure dei negozi nel centro storico di Palermo è necessario fare sistema mettendo insieme commercianti, residenti e amministrazione comunale». È quanto afferma l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana e al Centro storico, Maurizio Carta. I dati dell’Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane e nei centri storici, diffusi ieri dal centro studi di Confcommercio, avevano evidenziato la progressiva desertificazione commerciale del centro storico del capoluogo siciliano. Per Carta è necessario cambiare impostazione. «Per questo con il sindaco Roberto Lagalla abbiamo ritenuto prioritario procedere a un’azione sinergica con le associazioni di categoria e con gli stessi esercenti, non trascurando le nuove esigenze dei residenti». La prima azione è stata, insieme all’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti, la delibera di giunta che avvia la variante urbanistica alle norme del piano regolatore commerciale. «Lo strumento è stato corretto per rimuovere l'obsoleto limite dei 200 metri quadrati per le strutture di vendita - scrive Carta - agevolando la localizzazione, per esempio in via Roma, di nuove strutture commerciali anche legate ai grandi marchi. La variante è stata inviata alla Regione per l'istruttoria che consentirà di portarla presto in Consiglio comunale». La giunta Lagalla ha intenzione di «rivedere la distribuzione delle licenze in modo che non vi sia un’eccessiva concentrazione e iperspecializzazione a danno della diversità commerciale che ha sempre reso meraviglioso il centro storico di Palermo». Per Carta la desertificazione del tessuto produttivo si contrasta anche «riportando le regole che agevolano le imprese sane e allontanano tutte le forme di abusivismo, la cui tolleranza, invece, scaccia la vera imprenditoria».