Negli stessi giorni in cui l’Ars senza tanto clamore deliberava l’aumento degli stipendi dei deputati (in quel caso 890 euro al mese, cioè 10.700 euro all’anno), anche alla Gesap lievitavano le buste paga. Il meccanismo è lo stesso: l’adeguamento automatico dal 2023 dello stipendio al tasso di inflazione individuato dall’Istat.
I tre dirigenti che avranno l'aumento
I dirigenti della Gesap che hanno sfruttato questa clausola sono tre: il capo della direzione e Amministrazione e Finanza, Massimo Abbate; il responsabile dell’area Legale, Vincenzo Petrigni; il direttore dell’area Qualità e Ambiente, Gabriella Romito. Tutti hanno contratti di diritto privato che valgono mediamente 170 mila euro annui. L’aumento nel loro caso vale circa 13 mila euro lordi all’anno, più di mille euro al mese. La scoperta è avvenuta quasi per caso, leggendo il verbale della seduta del 5 dicembre, creando più di un imbarazzo.
Percepiranno più del direttore generale
Ora i tre dirigenti percepiranno più del direttore generale, Natale Chieppa. L’amministratore delegato Giovanni Scalia spiega: «Gesap non usufruisce di contributi pubblici, non pesa sulle tasche dei cittadini e anzi fa utili per 10 milioni. Sotto un profilo tecnico gli aumenti sono legittimi». Un servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi