Il piano per tamponare l’emergenza dei morti in deposito al cimitero dei Rotoli vale 6 milioni e mezzo e qualche variante urbanistica. Nel complesso, con l’insieme degli interventi, il team di progettisti prevedeva di realizzare 1.258 nuovi posti salma dei quali 1.122 utilizzabili, ed il mantenimento permanente dei 400 prefabbricati già in fase di ultimazione. Le soluzioni ipotizzate per l’eventuale ampliamento dell'esistente cimitero, consegnate al sindaco a settembre scorso, scatenano dubbi e reazioni. In particolare, il capitolo dedicato alla eventuale occupazione di una porzione della confinante area della ex Edil Pomice, la fabbrica confiscata alla mafia oggi di proprietà del Comune con la quale confina il muro del camposanto Acattolico.
L’ipotesi di estensione del cimitero allarma i residenti
La scorsa settimana c’è stato il sopralluogo del sindaco Roberto Lagalla, con gli assessori Totò Orlando, Andrea Mineo, a supporto tecnico della struttura commissariale per definire le porzioni spettanti al Comune, il responsabile dei servizi della Reset, Antonio Pensabene i tre dirigenti della polizia municipale. Tanto è bastato per mettere in allarme i residenti di Vergine Maria, sebbene l’assessore Totò Orlando ribadisca: «Abbiano solo fatto una verifica su un bene che ci appartiene e che è rimasto ingiustificatamente abbandonato per anni - dice - Non c’è alcuna decisione sul suo utilizzo». Un servizio completo di Connie Transirico sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi