Una cinquantina di famiglie con il sostegno di sindacati e comitati si è riunita in presidio davanti alla Prefettura di Palermo per richiedere l’apertura di un confronto sull'emergenza abitativa. Ci sono gli occupanti di via Riccardo da Lentini, che da più di 10 anni abitano l’immobile di proprietà dell’Agenzia nazionale beni confiscati, quelli di via Alloro, sotto sgombero per presunti motivi di agibilità del convento di proprietà della prefettura, le famiglie di San Lorenzo, anche loro in attesa di assegnazione di alloggio. Al loro fianco anche i disoccupati, i sindacati di base e i comitati territoriali (Cub, Asia Usb, Asida 12 Luglio, Arci Porco Rosso, Antudo).
«Apprendiamo - dicono i rappresentanti dei comitati - che nonostante le sollecitazioni, non è ancora stato fissato da Comune e Prefettura un momento di confronto con le parti sociali, che metta in chiaro le intenzioni delle istituzioni sulla tragica emergenza che rischia di allargarsi sempre più, coinvolgendo centinaia di famiglie nei quartieri delle nostre città. Perché non viene reso pubblico un elenco degli immobili pubblici che potrebbero essere utilizzati per assegnare alloggi a chi si trova in stato di necessità? Perché non vengono avviati processi di auto recupero e trasferimenti da casa a casa piuttosto che queste minacce di sgombero e sfratto? Serve un tavolo di crisi per l’emergenza Palermo che peggiora di giorno in giorno nel quadro di rincari, caro affitti e tagli al welfare che stiamo attraversando».
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