«È urgente intervenire sulla programmazione dei piani di acquisto dei medicinali utilizzati nella cura delle malattie per evitare il ripetersi dei casi, purtroppo frequenti, di malati costretti o ad acquistare di tasca propria o a rinunciare a farmaci di cui non possono fare a meno».
Lo dichiarano i deputati di Azione-Italia Viva Elena Bonetti e Davide Faraone. «È quel che è successo, per esempio, a Palermo alla madre di una bambina affetta da una malattia rara. Alla donna - proseguono - l’Azienda sanitaria provinciale ha negato la fornitura del farmaco di cui la figlia ha assolutamente bisogno per i ritardi nella fornitura, quando invece lo stesso farmaco risultava disponibile nelle farmacie di Palermo».
Questo ha costretto la trentenne Vanessa Picone, che è separata, «a indebitarsi - proseguono i due parlamentari - per poter assicurare alla bambina la continuità della cura, nonostante la figlia goda dell’esenzione dal ticket per patologia». Un debito che avrebbe già superato i 200 euro. «La grave mancanza - incalzano Bonetti e Faraone - sarebbe dovuta al modo in cui sono attualmente organizzati i piani d’acquisto e alla limitatezza del loro arco temporale. È necessario che il governo intervenga subito per rimediare a questa grave lacuna, garantendo a chi è affetto da malattie rare non solo un diritto riconosciuto dalla Costituzione ma la vita stessa. Per comprendere cosa è accaduto e le ragioni per cui è stato negato il farmaco presenteremo un’interrogazione al ministro della Salute», concludono.
L'Asp di Palermo ha spiegato che per le malattie rare non sempre è possibile programmare l'acquisto di farmaci in grande quantità. Ha detto che comunque il farmaco adesso è arrivo.
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