I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato l’incandidabilità di Francesco Giunta alla carica di sindaco del Comune di Termini Imerese. La vicenda inizia a maggio 2017, quando la commissione elettorale circondariale ammise Giunta alla competizione per l’elezione del sindaco, nonostante avesse patteggiato una condanna a 16 mesi.
La commissione elettorale circondariale accolse la tesi dell’avvocato che assisteva Giunta che nel parere aveva sostenuto che, ai sensi della legge Severino, l’incandidabilità sarebbe scattata solo in caso di condanna superiore a sei mesi e in caso di contestazione dell’aggravante di avere commesso il fatto con abuso dei poteri, o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio, aggravante non applicata all’aspirante sindaco. Sulla scorta della decisione, Giunta si era candidato ed era stato eletto.
Contro l’elezione il candidato a sindaco sconfitto Vincenzo Fasone e gli elettori Salvatore Curreri, Franco e Michele Ciofalo, assistiti dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, hanno presentato ricorso al Tribunale di Termini Imerese. Il sindaco nel 2019 si era dimesso per un’altra vicenda giudiziaria. La Corte d’Appello alla luce delle dimissioni dichiarò nel 2020 la cessazione della materia del contendere. Contro la decisione l’ex sindaco ha presentato ricorso in Cassazione che ha confermato la sua incandidabilità.
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