Resta confermato lo scioglimento del Consiglio comunale di Bolognetta disposto nel novembre 2021 per presunte ingerenze della criminalità organizzata nei confronti dell’amministrazione comunale.
L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso amministrativo proposto dagli ex amministratori (sindaco, presidente del consiglio comunale, vice-sindaco, assessori e alcuni consiglieri comunali).
Il provvedimento di scioglimento fu richiesto ed emesso dopo una serie di accertamenti in seguito all’esecuzione di un provvedimento di fermo per associazione di stampo mafioso emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo a carico tra l’altro di due imprenditori affidatari di commesse pubbliche.
Il Tar, premettendo che «le doglianze si rivolgono ad una parte (minima) della proposta del Ministro dell’interno, risultando grosso modo incontestata una serie notevole di argomentazioni poste dall’amministrazione a fondamento dello scioglimento», hanno ritenuto che dagli elementi raccolti «risulta evidente la contiguità del vertice politico con gli ambienti mafiosi».
L’effetto finale è che «la valutazione degli organi statali appare esente dai vizi denunciati, essendo evidente che l’intervento sostitutivo non sopraggiungeva per via della perdita di credibilità dell’amministrazione comunale, bensì per l’evidente condizionamento degli amministratori pubblici con conseguente compromissione del buon andamento e dell’imparzialità dell’ente, nonché del regolare funzionamento dei servizi pubblici».
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