Cani in spazi troppo ristretti. Dall’ Asp arriva l’ultimatum al Comune di Palermo: criticità gravi, risolvete entro lunedì prossimo. L’ennesima bacchettata un folto carteggio con la ex amministrazione) giunge puntuale anche con la nuova governance di Palazzo delle Aquile ed è firmata dal responsabile dell'Unità operativa veterinaria, Luigi Arcuri. Scrive i punti neri e tira le orecchie ancora una volta per la mala gestione dei canili municipali.
La strigliata, oltre che agli assessorati di competenza, è stata inviata anche alla commissione Igiene e Sanità e al direttore dell'Unità igiene urbana e lotta randagismo: oggetto, la saturazione degli spazi per il ricovero di cani randagi nel presidio sanitario di piazzetta Tiro a segno, spesso protagonista delle note di demerito dell'Asp nei confronti delle amministrazioni. Le irregolarità di quasi cronico rilievo sono state fotografate nei sopralluoghi dei veterinari il 3 ed il 17 ottobre ed evidenziano una situazione veramente drammatica per gli animali che in quel luogo dovrebbero essere tenuti e curati in attesa delle adozioni.
Nell'impianto «Giuseppe Insalaco» invece, le aree sono sature al punto che è già da alcuni giorni le aree di sgambatura vengono utilizzate come box, dotandole di cuccia ad igloo (coperta) e quindi, ad oggi, sono di fatto sottratte alla quotidiana corsetta dei cani ricoverati,
Nel dettaglio, il box numero 19/s, costituito da una parte esterna ed una interna, è utilizzato per ospitare due gruppi di cani rispettivamente confinati uno all'interno e l'altro all'esterno, « in un modo assolutamente inappropriato secondo le regole sanitarie». Altro nodo non da poco: un cane di piccola taglia deve convivere in un ristrettissimo spazio, cioè una gabbietta metallica mobile e larga 70 per 120 cm, praticamente quasi come quella usata per trasportare i gatti. La sterilizzazione dei cani che arrivano nell’impianto non viene seguita con la dovuta tempistica per la indisponibilità di box d'isolamento dove poter effettuare il completamento del risveglio nelle prime 24, 48 ore di degenza. Non è finita con l’elenco delle cose che non vanno.
La funzionalità della struttura di piazzetta Tiro a Segno è messa in sofferenza dall'utilizzo inappropriato dei box di isolamento e degenza, dove finiscono animali non destinati a quei reparti. Il responsabile richiama quindi il Comune al rispetto delle linee guida e dei protocolli operativi per la gestione di questi presidi sanitari, parte integrante della Scia emanata il 18 gennaio 2021 che regola le attività di abbinamento e inserimento dei randagi nei box, in linea con le normative che attribuiscono a questo servizio le indicazioni di competenza sanitaria e al gestore del presidio la disponibilità di spazi e l'iniziativa operativa. «Per tutte queste ragioni - conclude la nota - si dispone l'immediata risoluzione dei problemi entro il 24 ottobre». Suona quasi come un diktat, visto che le stesse carenze erano state già rilevate durante una ispezione effettuata ad aprile scorso, sul rush quasi finale della ex amministrazione.
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