Palermo, nuova fognatura a Villagrazia: dai lavori viene alla luce un «qanat» arabo
Portata a termine a Palermo, nel quartiere Villagrazia, una nuova opera fognario-depurativa. I lavori hanno anche riportato alla luce un antico «qanat» arabo. L’intervento è stato completato. La struttura del commissario unico per la depurazione Maurizio Giugni ha infatti consegnato in mattinata all’Assemblea territoriale idrica di Palermo l’opera di realizzazione di una fognatura a sistema separato nelle vie Agnetta ed Etna. L'opera, costata complessivamente circa 820.000 euro, dovrà contribuire al superamento dell’infrazione comunitaria nell’agglomerato di Palermo, la numero 2004/2034, giunta fino al pagamento della sanzione pecuniaria (C-251/17) per il mancato adeguamento alla direttiva Ue sulle acque reflue urbane. Alla consegna erano presenti il subcommissario alla depurazione Riccardo Costanza, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Palermo Salvatore Orlando e l’amministratore unico di Amap Alessandro Di Martino, assieme al responsabile del procedimento Cecilia Corrao (Sogesid), al direttore dei lavori Antonino Santalucia e agli altri tecnici impegnati a vario titolo nelle attività. L’intervento è stato realizzato dalla ditta Tek Infrastrutture srl ed è consistito nella posa di due collettori in pvc per complessivi 1,2 chilometri, necessari per trasportare i reflui dalle vie Agnetta ed Etna alla fognatura esistente in via Villagrazia, con l’obiettivo di razionalizzare gli scarichi di acque nere provenienti dalle abitazioni. L’opera è di fatto ultimata e collaudata, quindi pronta per essere utilizzata. In accordo con gli uffici del Comune, Amap curerà l’esecuzione dei singoli allacci per le utenze interessate. I lavori hanno portato anche a un ritrovamento di alto valore storico e archeologico: durante lo scavo dei collettori, infatti, è stato rinvenuto un «qanat», antico sistema di trasporto idrico risalente all’epoca araba, di circa sei metri: in linea con le indicazioni della Soprintendenza, il canale è stato preservato, variando il tracciato planimetrico dei collettori e proteggendone l’accesso con un pozzetto ispezionabile.