Un altro giorno di attesa, o forse due, perché, fa sapere chi si occupa della distribuzione di vaccini nell’Isola, potrebbe esserci un ritardo nella consegna. Ma sicuramente lo sbarco della prima tranche del siero anti-Covid aggiornato alla variante Omicron 1 (Ba.1) avverrà entro questo weekend: 378mila dosi di Pfizer da distribuire in tutta la Sicilia, di cui oltre 13 mila previste nel capoluogo, mentre la seconda tranche, stavolta di Moderna, dovrebbe arrivare tra il 13 e il 14 settembre con un quantitativo di circa 100 mila dosi, ridotto rispetto alla programmazione iniziale. Così, se il ruolino di marcia sarà rispettato, a livello regionale le inoculazioni potrebbero scattare a cavallo tra questa e la prossima settimana, previa circolare del ministero della Salute sul target da centrare, anche se le indicazioni dell’Aifa sembrano chiare: il farmaco «adattato» dovrebbe essere utilizzato come terza o quarta dose (primo e secondo booster) partendo dagli over 60 e dai soggetti fragili over 12. E c’è già chi, come il commissario Covid di Palermo, Renato Costa, prevede «un boom di somministrazioni, dopo il netto rallentamento registrato in quest’ultimo mese nella campagna vaccinale. La popolazione, difatti, sta aspettando da tempo la versione aggiornata e in queste ultime ore riceviamo tantissime telefonate di utenti che vogliono prenotarne una dose». Un calo di vaccinazioni, quello evidenziato da Costa, che ha riguardato soprattutto le terze somministrazioni, tanto che, secondo il Dasoe, nell’Isola resta ancora oltre un milione di persone che, pur avendo diritto al booster, non l’ha ancora effettuato. Probabilmente perché, spiega Giovanni Mazzola, direttore dell’Uoc di Malattie infettive dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e componente del direttivo Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali, «con la discesa estiva della curva epidemica si è abbassata anche la percezione del rischio. Il siero aggiornato su Ba.1 potrebbe adesso invertire la rotta». Ma oltre che su Omicron 1 – ceppo che in Sicilia è ormai quasi estinto – funzionerà anche contro Omicron 5, evitando i sintomi gravi della nuova variante? Mazzola non ha dubbi: «se la quarta dose del “vecchio” vaccino proteggeva già dell’85% in più rispetto alla terza coprendo tutte le mutazioni della famiglia Omicron, quello aggiornato alzerà questa asticella al 90%, abbattendo ancor di più il rischio che il prossimo autunno, quando i contagi torneranno inevitabilmente ad aumentare perché staremo più al chiuso, possa esserci anche un rialzo dei ricoveri. Ora, però, per i futuri vaccini SarsCov2, dalle autorità nazionali ed europee mi aspetto maggior celerità in fase di registrazione del farmaco, altrimenti non saremo mai al passo con le varanti. Dobbiamo arrivare alla stessa tempistica dei vaccini antinfluenzali: ogni anno, un farmaco aggiornato per il ceppo più diffuso».