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Il fratello del giudice Borsellino invita a firmare per le liste di Unione Popolare

Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso, durante una cerimonia di commemorazione della strage di via D'Amelio, a Palermo (foto di Igor Petyx)

Un appello in vista delle prossime elezioni a raccogliere le firme per consentire la presentazione delle liste di Unione Popolare, la formazione promossa dall’ex sindaco di Napoli ed ex magistrato Luigi De Magistris, viene lanciato da Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nella strage di Via D’Amelio.

«Le prospettive per la prossima competizione elettorale - scrive Borsellino - sono davvero buie, come forse non erano mai state. La destra, come usa fare, in vista delle elezioni, supera rapidamente i dissidi interni, reali o presunti, e si compatta, pronta a dividersi il potere e forse, ed è questo il pericolo maggiore, di raggiungere una quota che gli permetterà di cambiare la Carta Costituzionale senza neanche passare per i referendum. La non-destra, perché non riesco a chiamarla diversamente, è ancora una volta in preda ai veti incrociati, ai distinguo, alla demonizzazione non degli avversai ma di quelli che potrebbero essere alleati e che vengono invece visti come concorrenti ai pochi seggi che riusciranno a salvare da una disfatta annunciata».

Da qui l'appello di Salvatore Borsellino: «Io non vi chiedo un impegno politico né un voto per un partito, vi chiedo però un aiuto per permettere, all’unico partito a cui viene chiesto di raccogliere le firme, di non essere escluso dalla competizione elettorale: Unione Popolare , il cui leader è Luigi De Magistris e nelle cui liste, se potranno essere presentate, saranno candidati due tra le pochissime persone che potranno, in un parlamento in balia delle destre, portare avanti quello che resterà della lotta antimafia, si tratta di Piera Aiello (la testimone di giustizia ex parlamentare del M5s ndr) e Mario Bruno Belsito. L'aiuto che ci chiedono è esclusivamente quello per organizzare banchetti per la raccolta delle firme e la possibilità, quindi, di potere esprimere anche la loro voce. Niente altro».

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