«Lo sapevo già da qualche giorno, sarà il sindaco a comunicare nei prossimi giorni come sarò coinvolto nell’amministrazione». Lo dice Francesco Cascio che si era candidato a sindaco di Palermo, aveva già fatto affiggere i manifesti, e che avrebbe dovuto essere vicesindaco, dopo aver appreso la composizione della nuova giunta comunale palermitana. Per Cascio si potrebbe profilare il posto di numero uno della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone Borsellino.
Nella giunta non c’è neanche un assessore in quota Totò Lentini, che aveva proposto la moglie Paola D’Arpa, il quale era stato tra i primi a lanciarsi come candidato sindaco finché non ha deciso di fare un passo indietro a favore di Lagalla, sempre nell’ottica di un rafforzamento del centrodestra. La sua lista «Alleanza per Palermo» arrivata al 4,7% con oltre 9mila preferenze, non è stata ammessa dal primo cittadino nel tavolo degli assessori. «Ho appreso dei nomi degli assessori. Il sindaco Lagalla - dice Lentini - non ha rispettato gli accordi e mi sento tradito. Non ho ricevuto nemmeno una telefonata. Sono amareggiato e con me il mio gruppo, purtroppo mi sono fidato. Ho sbagliato a ritirarmi dalla corsa a sindaco». Entra in giunta Salvatore Orlando, in quota Italia Viva.
I renziani di Davide Faraone hanno sostenuto Lagalla con una serie di candidati nella lista civica «Lavoriamo per Palermo» conquistando 5 consiglieri. Ex orlandiano, fino a diventare presidente del consiglio comunale, Totò Orlando potrebbe avere assegnate deleghe molto pesanti come lavori pubblici, edilizia privata e la patata bollente dei servizi cimiteriali. A sorpresa è assessore Giuliano Forzinetti, per la Dc Nuova di Totò Cuffaro, ex consigliere di circoscrizione Udc, titolare di quattro agenzie Sara assicurazioni in città. Il suo nome avrebbe destato non pochi malumori nel partito.
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