«Il reddito di cittadinanza non è stato solo un paracadute sociale per molte famiglie nei periodi più bui della crisi pandemica. Ha rappresentato anche una concreta possibilità per molti che, pur stretti dal giogo della fame, hanno potuto sottrarsi al ricatto delle organizzazioni criminali. Le intercettazioni emerse nell’ambito dell’operazione Vento hanno confermato la bontà di uno strumento che ha tolto braccia alle mafie: il reddito di cittadinanza non ha contrastato solo sfruttamento e lavoro nero, ma anche criminalità e violenza - agendo come presidio di legalità». Lo scrive su fb il leader del M5s Giuseppe Conte postando un articolo titolato «Anche i boss di Porta Nuova contro il reddito di cittadinanza: Non si trovano più picciuttieddi». «In Sicilia, grazie anche alla tenacia del M5S e di Barbara Floridia - oggi candidata alle primarie per le Presidenziali siciliane - la lotta alle mafie passa anche da dispositivi di inclusione e di protezione sociale. Per queste ragioni, le parole di qualche politico che si sgola per chiedere l’abolizione del reddito di cittadinanza suonano, più che ridicole, pericolose: la Politica ha il dovere di non perdere il contatto con la realtà», conclude Conte. Sulla stessa lunghezza d'onda Davide Aiello, deputato M5s alla Camera: «Un boss mafioso di Palermo, intercettato, lamenta il fatto che a causa del reddito di cittadinanza non può reclutare quelli che lui chiama 'picciutteddì, giovani utili per le piazze di spaccio, perchè potendo contare su un’entrata sicura si rifiutano di collaborare con le organizzazioni mafiose. Sui giornali e in tv si parla solo delle truffe ma si nasconde questa verità: il reddito di cittadinanza non è solo un validissimo argine alla povertà, come ha certificato l’Istat, ma anche uno strumento per sottrarre manovalanza alla mafia e alla criminalità. Ora basta attacchi».