Sindaco di Palermo, Minardo al centrodestra: «La scelta entro oggi, siamo in netto ritardo. Stimo Lagalla»
La parola d’ordine è «unità» per vincere al primo turno le comunali di Palermo e l’intero centrodestra ci sta provando, nonostante le tensioni che animano da mesi la coalizione attorno a un’altra partita, ritenuta altrettanto fondamentale: le regionali con il fronte spaccato sul Musumeci-si Musumeci-no». Stasera i dirigenti si vedranno per la prima volta, in un hotel a Palermo, dopo tante settimane vissute al cardiopalma dove è successo di tutto, con l’ultimo tentativo di accordo fallito per un sms di troppo. In pole c’è Roberto Lagalla, su cui dovrebbero convergere tutti. «Siamo in netto ritardo, oltre questo pomeriggio non si può andare», ammette Nino Minardo, il leader della Lega-Prima l’Italia, certamente non ascrivibile al fronte dei falchi. «Il centrodestra non può presentarsi diviso, bisogna avere un solo candidato e dimostrare senso di responsabilità e gioco di squadra mettendo da parte personalismi e risentimenti - insiste - Per quanto ci riguarda si decide oggi e occorre uscire fuori un nome unico del centrodestra a Palermo. Se Lagalla è ipotesi probabile? Certamente, è persona che stimo e sicuramente all’altezza, così come lo è Francesco Cascio. Auspico che entro stasera ci sia un solo candidato del centrodestra. Di regionali la coalizione ne parlerà successivamente e sarà la classe dirigente siciliana, senza alcuna imposizione romana, a fare sintesi scegliendo la soluzione che unisce di più e che ci consentirà di vincere». Un’apertura? Certo, considerando l’asse leghista con Forza Italia su Cascio ma anche la conferma della linea netta tracciata anche ieri da Salvini: del Musumeci-bis si parlerà dopo. Il «nodo», insomma, rimane sempre quello. C’è anche l’irrigidimento di FdI sul vice di Lagalla nel caso si raggiungesse l’intesa: tocca a noi. Ma questo si ascrive nel gioco del tatticismo. Se l’ipotesi di accordo dovesse saltare il centrodestra, probabilmente, si ritroverebbe con due candidati: Roberto Lagalla e Francesco Cascio, con quest’ultimo che potrebbe avere a fianco l’autonomista Totò Lentini, pronto a ritirarsi dopo avere fatto asse con Gianfranco Miccichè.