«Il prossimo sindaco di Palermo deve essere uno di noi, un uomo del popolo, una persona della strada». Lo dice all’ANSA Gaetano Cammarata, 62 anni, per tutti ’Taninò, l’undicesimo candidato a sindaco di Palermo per le elezioni amministrative del prossimo 12 giugno. «Da uomo del popolo, ho deciso di metterci la faccia - aggiunge Cammarata, per 40 anni dipendente della storica ditta di targhe Volpes, che due anni fa ha chiuso i battenti - Attorno a me c’è un movimento civico che va al di là dei partiti - aggiunge - noi abbiamo persone di centrosinistra e centrodestra che si sono messe a disposizione per il progetto che intendo portare avanti per la città». Cammarata ha già pensato al programma, che illustrerà domani, alle 17, nella sede del comitato elettorale di via Gagini 49, nel corso della presentazione della sua candidatura alla città. «Abbiamo messo al primo punto del programma la casa e il lavoro, elementi essenziali che impediscono oggi ai giovani di mettere su famiglia. Agli elettori - sottolinea Cammarata, che ci aveva provato anche nel 2017 ma poi aveva ritirato la candidatura - chiediamo un voto di vera protesta per la lista “Per Palermo 1 di noi», vogliamo cambiare tutto a partire dai candidati al consiglio che sono tutti esordienti. Se riusciamo a far passare il nostro messaggio ci potrebbero essere sorprese, puntiamo al ballottaggio», conclude. Con quella di Gaetano Cammarata diventano 11 i candidati a sindaco di Palermo: Francesco Cascio, Roberto Lagalla, Carolina Varchi, Totò Lentini, Franco Miceli, Fabrizio Ferrandelli, Rita Barbera, Francesca Donato, Ciro Lo Monte e Giuseppe Catalano.