Progetto ferroviario ricade sul percorso della Targa Florio, il caso approda all'Ars e alla Camera
Diventa un caso il progetto sul raddoppio della ferrovia Palermo-Catania-Messina, le cui procedure d’approvazione hanno avuto un’accelerazione con il Pnrr e il Piano integrato per l’energia e il clima (Pniec). Già domani, infatti, rappresentanti di Rfi potrebbero essere ascoltati in Commissione Trasporti alla Regione perché i lavori previsti dal piano potrebbero cambiare il volto dell’area chiamata Floriopoli, che comprende i box, le tribune, la torre dei cronometristi del circuito stradale della Targa Florio, la gara automobilistica più antica al mondo, nata nel 1906 per volere di Vincenzo Florio e ancora nel calendario sportivo con il rally e l’edizione per le auto storiche. Il rischio che lo storico percorso venga intaccato dai lavori nei giorni scorsi ha provocato la protesta di alcuni sindaci delle Madonie, adesso anche dal Pd arriva la levata di scudi, che si è tradotta in un'interrogazione depositata in Commissione Ambiente dal deputato siciliano del Pd Carmelo Miceli. Nell'interrogazione, indirizzata al presidente del Consiglio e ai ministri della Transizione ecologica, delle Infrastrutture, del Turismo e della Cultura, Miceli sottolinea la necessità di modificare il progetto salvaguardando Floriopoli e il percorso della Targa, il tutto garantendo "il più ampio coinvolgimento delle parti interessate", dai Comuni attraversati dalla manifestazione, a quelle associazioni che, da sempre, ne contribuiscono alla realizzazione. "Il circuito della Targa Florio è un patrimonio che va tutelato e nessun progetto ferroviario può intaccarne il valore storico e culturale", dice Miceli. E aggiunge: "Le opere di soppressione, demolizione e nuove costruzioni legate al progetto ferroviario avrebbero pesanti ed ingiustificate ricadute sul patrimonio naturale, storico, sportivo, culturale e turistico dell’area interessata e di tutta la Provincia di Palermo". Sul caso interviene anche il responsabile enti locali del Pd Marco Guerriero: “Se l’atteggiamento di RFI non cambierà nelle prossime 48 ore siamo pronti a fare le barricate sui luoghi, per evitare l’ennesimo scempio di cemento, che va contro la tutela dell’ambiente e del paesaggio, della storia, della cultura, del turismo, dello sport, tutti valori che invece l’Europa con il Pnrr vuole promuovere e valorizzare”. Il responsabile enti locali del Pd a novembre aveva promosso con il gruppo del Pd Sicilia all’Ars la presentazione di un emendamento alla legge di Bilancio formulato dal comitato affinché la Regione stanziasse le somme necessarie all’acquisto del marchio della Targa Florio. “Tuttavia – aggiunge Guerriero - il Governo regionale dopo aver recitato la parte dell’interessato e sostenuto che disponesse già delle somme, ha bocciato l’emendamento per poi non procedere con l’acquisto del marchio, mentre diverse amministrazioni locali erano pronte a partecipare alla spesa. È inaccettabile che la Regione stia a guardare senza attivare le proprie prerogative a rispetto della legge regionale che tutela e salvaguarda sia il marchio sia il percorso della Targa”. Guerriero ora lancia dunque un appello a tutte le amministrazioni coinvolte nel percorso della storica gara automobilistica affinché chiedano la tutela di Floriopoli e si oppongono alla vendita del marchio Targa Florio. “Un altro appello – dice – lo rivolgo direttamente al sindaco della Città Metropolitana di Palermo, che ha ricevuto la proprietà delle aree dove sorge Floriopoli: intervenite immediatamente”.