
Il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, esprime al leader nazionale del partito, Enrico Letta, la propria gratitudine per l’attenzione ai dem dell’Isola. «Ho espresso la grande soddisfazione mia personale e dell’intero Pd siciliano per la scelta di Enrico Letta - dice Barbagallo, intervenendo alla direzione nazionale del Partito democratico - di celebrare in Sicilia la Festa nazionale dell’Unità nell’anno in cui ricorre il quarantennale dell’omicidio di Pio La Torre e nel 75° anniversario della strage di Portella della Ginestra. E soprattutto nell’anno in cui si celebrano le elezioni regionali, definite dallo stesso segretario nazionale un banco di prova importante su cui il Pd ha voglia di impegnarsi».
Anche il deputato siciliano del Pd Carmelo Miceli dice che «la notizia annunciata dal segretario Enrico Letta che la Festa dell'Unità 2022 si terrà a Palermo dimostra la grande attenzione che il Partito Democratico sta rivolgendo alla Sicilia. Adesso, come ha auspicato il segretario in direzione, sta al gruppo dirigente siciliano avere "gli occhi della tigre" e costruire la vittoria per le prossime elezioni amministrative e regionali».
Letta, nel suo intervento, ha ricordato la necessità di trovare il massimo allargamento possibile della coalizione. «Un tema che - ha detto Barbagallo nel suo intervento - in Sicilia è di grande attualità: partiamo dall’alleanza con il Movimento 5 Stelle e le forze della Sinistra e lavoreremo, facendo seguito a quello che abbiamo fatto fino ad ora, per tentare di allargare con un atteggiamento inclusivo e compatibile con la nostra proposta politica, per dar vita a candidature identitarie che parlino il nostro linguaggio, che guardino alla storia e ai valori del centrosinistra siciliano». Inoltre, Barbagallo ha fatto presente che «sono troppo poche le donne sindaco in Sicilia: 29 su 390 comuni, appena il 7%. La percentuale più bassa d’Italia, assieme alla Campania. Il Pd Sicilia lavorerà anche su questo, per diminuire il gap».
Infine, il segretario del Pd siciliano ha ricordato che da quando è in carica (luglio 2019) «il Pd Sicilia lavora su un doppio binario: da un lato lavorare in asse con il Movimento 5 Stelle e la Sicilia è una delle regioni in cui il rapporto funziona meglio. E dall’altro - ha concluso - quello di dividere il Centrodestra che ha fatto sfaceli e disastri e non è d’accordo su nulla».
Sull'ipotesi di un campo largo per le comunali di Palermo, interviene il presidente di Sinistra delle Idee Ninni Terminelli, già segretario del Pd a Palermo. «La città di Palermo - dice - non è, e non sarà, il banco di prova per le Regionali, una merce di scambio, un ruolo di sottogoverno. Il perimetro della coalizione a Palermo è assolutamente delineato dalla recente storia della città e IV, FI e i nostalgici del grande centro non ne fanno parte. Decida il Pd lealmente, senza rallentare ancora i lavori della coalizione, se vuole far parte di un centrosinistra, di un’area progressista o di un campo largo, senza dar vita ad un gioco del cerino sulle Primarie, affossate anche dai tempi assolutamente strettissimi rimasti.
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