«Il piano di riequilibrio presentato dall’Amministrazione comunale rappresenta non solo un velleitario tentativo di salvare Palermo dalla catastrofe, ma è l’ennesima mortificazione dei lavoratori che, nonostante l’assenza di organizzazione e mezzi, ancora oggi garantiscono i servizi minimi facendo leva esclusivamente sulla propria buona volontà». Lo dicono in una nota congiunta Lillo Sanfratello (Cgil Fp), Mario Basile e Margherita Amiri (Cisl Fp), Ilioneo Martinez e Salvatore Sampino (Uil Fpl) e Nicolò Scaglione (Csa-Cisal). «L’amministrazione sembra non sapere - continuano i sindacalisti - che ci sono in servizio solamente 5.172 comunali, compresi i 43 dirigenti in servizio; di questi 2.350 sono part time interamente finanziato dallo Stato, di cui 1.750 di categoria B. L’età media è di oltre 56 anni e non sono previste progressioni di carriera. La giunta con questo piano dice chiaramente che non terrà conto delle esigenze della città e dei cittadini perché non incide in positivo sulle politiche del personale, anzi le affossa definitivamente non considerando la carenza e la mancata gestione delle risorse umane. Non staremo a guardare questo scempio, saremo in piazza per far sentire la nostra voce durante i lavori del consiglio comunale da lunedì 27 dicembre in poi e se occorre anche a Capodanno, a difesa dei lavoratori e della loro dignità. Vogliamo subito l’incremento orario e le progressioni di carriera, a seguire assunzioni e riorganizzazione degli uffici».