I dieci consiglieri comunali di Pd, Sinistra Comune, Avanti Insieme e M5S dopo due giorni di occupazione dell’aula consiliare per protestare contro il centrodestra e Italia Viva, che con le loro assenze hanno impedito la votazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, hanno manifestato questa mattina davanti Palazzo delle Aquile, a Palermo. I consiglieri hanno incontrato la cittadinanza e dato vita a una assemblea pubblica con un centinaio di persone radunata grazie ai social nel corso della quale hanno raccontato come, da marzo scorso, il Consiglio Comunale non riesca ad approvare il Piano che prevede diverse centinaia di milioni di euro di fondi europei per la realizzazione di opere come il completamento della rete tranviaria, interventi per l’illuminazione pubblica e la costruzione di asili nido. «Per mettere in difficoltà il sindaco Orlando - accusano i dieci consiglieri - il centrodestra e Italia Viva mettono a repentaglio i finanziamenti. Se il Consiglio non verrà riconvocato per votare il Piano lunedì prossimo riprenderà l’occupazione dell’aula a oltranza». Il Piano triennale delle opere pubbliche era stato già bocciato lo scorso aprile, da parte dell’opposizione, diventata da mesi maggioranza al comune di Palermo, dopo che il gruppo di Italia Viva ha deciso di sfilarsi. «Abbiamo voluto raccontare - dice Tony Randazzo del M5s - cosa succederà se gli uffici comunali non riusciranno a chiudere le gare d’appalto di una serie di lavori entro il 31 dicembre prossimo. Si tratta di opere strategiche per centinaia di milioni: illuninazione pubblica, centro sociali e d’aggregazione nelle priferie, riforestazione di Monte Pellegrino, riqualificazione lungomare di Barcarello, le opere relative a tutti i fondi ex Gescal che riguardano i quartieri Zen e Sperone, manutenzioni varie e il tram». «È tutto bloccato da un centrodestra che si mette d’accordo solo sul «non fare» - si legge in una nota - e che non vuole nemmeno assumersi le responsabilità della mancata approvazione dell’atto. Giovedì abbiamo occupato l’aula consiliare di Palazzo delle Aquile per denunciare questa inerzia, dopo la incredibile caduta del numero legale seguita alla disponibilità del sindaco a confrontarsi con il consiglio».