Dopo il bando di concorso per 46 autisti, in scadenza il 29 di questo mese, la Rap (l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo) pubblica per la terza volta in due anni l'avviso per la selezione di due dirigenti di area tecnica. Per due volte il risultato è stato infruttuoso e per questo i criteri sono stati rivisti sperando che invece questa sia la volta buona (bando visionabile dal 27). Tutto questo mentre l'amministratore, Girolamo Caruso, ha avviato il percorso di riorganizzazione aziendale con il conferimento delle nuove procure e delle funzioni alla struttura dirigenziale. Tuttavia - scrive Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola -, dalle parti di Palazzo delle Aquile, non tutti vedono di buon occhio quello che sta avvenendo in piazzetta Cairoli. Intanto perché il Comune è in procedura di riequilibrio finanziario. E non c'è chi manca di fare notare che la legge prevede in questi casi una «revisione rigorosa della spesa che coinvolge anche gli organismi partecipati». Qualche giorno fa, il ragioniere generale ha piantato un paletto che rischia di far venire giù tutta la costruzione messa in piedi dalla partecipata che si occupa della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. E più precisamente, Paolo Bohuslav Basile, facendo riferimento alla trasmissione da parte della società del piano di fabbisogno del personale 2021-2023, rammenta che «il regolamento dei controlli interni prevede che il piano industriale debba essere sottoposto all'approvazione del Consiglio comunale previo parere del Collegio dei revisori». Con un dettaglio, che tutti quelli fin qui presentati «sono stati approvati nei termini sopra descritti, quindi privi di efficacia».