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Palermo, il Consiglio comunale approva il bilancio consolidato tra le polemiche

Sala delle Lapidi

Con 20 sì e 6 astenuti il Consiglio comunale di Palermo ha approvato nel pomeriggio il bilancio consolidato 2019, provvedimento che consente di sbloccare 60 milioni del fondo di garanzia, trasferimenti dello Stato verso gli enti locali.

"Dopo l'incauta bocciatura del bilancio consolidato, che ha comportato il blocco delle procedure di stabilizzazione degli ultimi Lsu e rallentato i provvedimenti relativi alle società comunali, conseguenziali all'approvazione dell'atto, e dopo diverse sedute che hanno trasformato l'aula consiliare in un'aula di giurisprudenza nella quale dibattere sulla legittimità della procedura di riproposizione degli atti e su questioni interpretative di leggi e regolamenti, l'approvazione oggi della delibera consentirà il trasferimento di settanta milioni di euro da parte dello Stato".
Lo dicono i consiglieri, Barbara Evola capogruppo di Sinistra Comune, Rosario Arcoleo capogruppo del Pd e Valentina Chinnici capogruppo di Avanti Insieme.

"Le nostre forze politiche - aggiungono - hanno ritenuto superfluo l'emendamento presentato e approvato dalla maggioranza dell'aula, perché ovviamente nulla ha aggiunto sulle questioni di legittimità dibattute, già disciplinate dalla normativa nazionale, recepita all'assenza di un divieto nel nostro regolamento comunale, ma soprattutto ampiamente attestate dalle competenti funzioni dirigenziali e dal collegio dei revisori dei conti. Ci sembra, piuttosto, che sotto il profilo politico, nella continua ricerca di una legittimazione del proprio ruolo, il Consiglio comunale dimostri insicurezza e fragilità rispetto alla propria funzione".

Polemiche da M5s: "Il bilancio consolidato 2019, appena approvato dal Consiglio comunale Palermo, certifica la cattiva gestione dei rapporti economico-finanziari con le società partecipate: disallineamenti, contenziosi, obblighi di accantonamento e perdite mettono a repentaglio gli equilibri di bilancio dell'ente capofila e delle società partecipate, e segnano in modo incontrovertibile la scarsa qualità dei servizi offerti ai cittadini, costretti a fare i conti con pochi bus, strade dissestate, quartieri al buio e periferie abbandonate", dicono i consiglieri del gruppo M5S a Palazzo delle Aquile, Viviana Lo Monaco, Concetta Amella e Antonino Randazzo.
"Occorre invertire la rotta - aggiungono - attraverso un piano di rilancio delle aziende che passi dalla revisione dei contratti di servizio: quelli di Reset e Amat su tutti".

Secondo Marianna Caronia, il bilancio consolidato approvato "certifica le bugie che il sindaco ha raccontato alla città e al mondo sulla situazione di Palermo, fino a poco tempo fa definita come 'isola felice' nel panorama degli enti locali siciliani e italiani.  "La verità - aggiunge - è sotto gli occhi di tutti: disallineamenti, crisi delle entrate, incapacità di spesa, sofferenza delle partecipate. Il tutto accompagnato da uno stato dei servizi che è sotto gli occhi di tutti, sia per quelli (non) erogati dalle partecipate sia per quelli (non) erogati dal Comune. Un bilancio finanziario ed economico che è lo specchio del bilancio politico di Leoluca Orlando e della sua amministrazione, che speriamo di mandare a casa al più presto con la mozione di sfiducia".

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