Il patto per Palermo del Giornale di Sicilia, le opposizioni: "Sistemiamo i conti, poi Orlando a casa"
L’eco della battaglia resta all’orizzonte di una (ancora) sfocata firma dell’armistizio strategico in nome di un patto per risolvere le emergenze di Palermo, lanciato dalle colonne del Giornale di Sicilia e che ha già visto la convergenza di Italia Viva e Avanti Insieme. Ma per altre forze in Consiglio - scrive Connie Transirico sul Giornale di Sicilia in edicola - l’avvicinamento resta difficile, tra chiusure secche e margini temporali per veloci risposte prima di abbandonare comunque la nave. «Comprendo l’appello fatto dal direttore che da palermitano verace e padre di famiglia - dice Fabrizio Ferrandelli (+Europa) - si rivolge alla parti per il bene della città, ma mancano le condizioni di praticabilità. Non possiamo stare attaccati al defibrillatore ed al corpo inanimato di questa amministrazione perché qualcuno non vuole lasciare le poltrone. Propongo di votare il bilancio consolidato ed altre due, tre cose fondamentali e poi facciamo arrivare un commissario». «Siamo consapevoli del grido d'allarme che proviene dalla città e non ci sottrarremo alle nostre responsabilità sino a quando ci saranno le condizioni per lavorare e fornire un contributo concreto - commentano Viviana Lo Monaco, Concetta Amella e Antonino Randazzo del M5S -. Se ci saranno le condizioni per continuare a lavorare in Consiglio noi ci saremo per il bene della città, esprimendoci sugli atti più urgenti e importanti come il bilancio consolidato, il programma triennale delle opere pubbliche 2020/2022, il pef Tari, la delibera sul progetto dell'area ex Grande Migliore, la variante di via Rosario Nicoletti, il regolamento sui beni comuni, quello sulla gestione degli impianti sportivi e il regolamento sulla gestione dei rifiuti». «Un patto aperto alla città è esattamente ciò che ho ribadito in occasione di una delle ultime conferenze dei capigruppo - spiega Cesare Mattaliano (gruppo Misto) -. Purtroppo questo sindaco, se da un lato chiede collaborazione, dall'altro tende a spostare i problemi e le responsabilità scaricandoli sul Consiglio». Diffidente la Lega (anche se all’interno ci sarebbe qualcuno più morbido sulla questione). «Non un giorno di più con Orlando e con la sua giunta - dice il capogruppo Igor Gelarda -. Sarebbe solo prorogare l’agonia e la sofferenza dei cittadini. Abbiamo piani e programmi ben chiari».