«Valuteremo in Consiglio Comunale di volta in volta, quali saranno le priorità per la città e come orientarci. Il sindaco non avrà alcuna risposta dalle opposizioni, se non la richiesta di dimissioni». Lo dicono in una nota, dopo la riunione di ieri sera, i segretari cittadini, i capigruppo e tutti i consiglieri comunali di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima e Udc, dopo la richiesta di sostegno politico da parte del sindaco di Palermo Leoluca Orlando per il bene della città. «Per l’intera consiliatura le forze di minoranza, senza mai mettere in pratica una opposizione sterile, hanno sempre operato nell’interesse della Città proponendosi e lavorando per costruire, e non per distruggere. Si è sempre mostrato grande senso di responsabilità verso i cittadini, nei lavori d’aula e non solo - dice la nota -. Il sindaco che ha governato negli ultimi dieci anni frapponendo la propria autoreferenzialità ai veri bisogni dei cittadini, ci lascerà una città che è tra le ultime città italiane ed europee in tutte le classifiche, per vivibilità, per tasse altissime, per efficienza dei servizi essenziali». «Strade dissestate, dal centro alle periferie abbandonate, salme accatastate nei viali dei cimiteri in attesa di una degna sepoltura, un’economia in forte difficoltà e per alcuni ambiti ormai al collasso, e non solo a causa della pandemia. Dopo 10 anni di malgoverno, oggi il primo cittadino ha scoperto di non avere i numeri per continuare a sopravvivere e cerca disperatamente appigli. La coalizione di centrodestra contestualmente ha deciso d’insediare immediatamente un tavolo tematico, per la composizione del programma, in vista della scadenza elettorale per il 2022». «Sono tanti i gap da colmare, siamo aperti al dialogo e al confronto con quanti hanno a cuore la città, per stilare un programma serio e condiviso, che sia credibile a quanti vorranno tornare ad investire sui giovani e sulle opportunità economiche che si genereranno per ridare un futuro certo che porterà alla rinascita la città di Palermo nel post pandemia», concludono.