«Sono molto contento, dispiaciuto e contento», dice Leoluca Orlando, sfiorando l’ossimoro nell'intervista di Patrizia Abbate per il Giornale di Sicilia. Il giorno dopo lo strappo definitivo con Italia Viva il sindaco naturalmente conferma che andrà avanti, «ho un mandato fino al 2022, se qualcuno lo vuole interrompere lo interrompa». E spiega di nuovo il motivo per cui si sente sollevato: «Finalmente si è usciti da un'ambiguità che durava da 5-6 mesi, finalmente si è fatta chiarezza; quando vedo che viene bocciato il Piano triennale delle opere pubbliche, che sono circa 550 milioni di investimenti...».
Ma ora come si recupera? E come si andrà avanti senza una maggioranza in Consiglio?
«Da questo momento io considererò la giunta un organo e il consiglio comunale un altro organo. Io faccio appello a tutte le forze del consiglio comunale a esaminare atto per atto, nel- l'interesse della città. E a decidere di volta in volta, anche correggendolo. Il consiglio ha lavorato in condizioni di nervosismo, di grande incertezza, con continui processi ai dirigenti».
E il passaggio del presidente del consiglio comunale a Italia Viva non ha aiutato...
«Mi ha aperto gli occhi, mi ha tolto ogni dubbio. Questa sequenza di comportamenti, e certamente anche il passaggio del presidente del Consiglio a Iv, fino alla bocciatura dell'atto e alla proposta di una “coalizione Draghi” è stata un'operazione verità. Hanno finalmente detto quello che vogliono. Paragonare l'esperienza nazionale alla nostra non ha senso e la proposta di allargare la maggioranza a Salvini è stata offensiva, provocatoria».
Sta dicendo che è stato ingenuo?
«No, dico che ho cercato sino alla fine di non rompere. Ma quando si fa un'azione che è un danno ai cittadini e non a me... Bisognava fare chiarezza».
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