Terremoto politico in tempo di pandemia. Il sindaco di Alia Felice Guglielmo rischia di essere sfiduciato e di vivere un Natale da dimenticare. E non solo per le restrizioni connesse al contenimento del Coronavirus. Ieri sera, a margine di una delle tante sedute dell’assemblea consiliare di recente caratterizzate da toni aspri e polemici, otto consiglieri comunali hanno firmato e depositato una mozione di sfiducia per la quale hanno chiesto la trattazione urgente “in modo da scrivere quanto prima la parola fine – si è detto in uno dei tanti infuocati interventi - ad un’agonia politico-amministrativa che dura da oltre due anni”. Dita puntate contro un sindaco e un’amministrazione comunale rei di aver “portato alla deriva un paese già messo a dura prova da mille problemi”. L’ultimo atto politico di una storia che nessuno all’indomani delle amministrative 2017 avrebbe mai immaginato, si è consumata fra gli scranni consiliari occupati dai consiglieri chiamati ad approvare il rendiconto 2019. Lo strumento contabile, però, era approdato in aula con un vistoso disavanzo economico e con un parere non favorevole del revisore dei conti. Quella presentata ieri sera è la seconda mozione di sfiducia al primo cittadino ufficializzata nel giro di poco di un mese. Ma mentre la prima era stata firmata da 5 consiglieri, quest’ultima vanta invece la sottoscrizione di 8 rappresentanti del popolo. A spalancare le porte al probabile commissariamento del Comune e ad approdare ad elezioni anticipate sono Antonino e Marco Guccione, Maria Grazia Andollina, Rosolino Di Prima, Laura Gancitano, Daniela Vicari, Triestina Falletta e il presidente del consiglio comunale Lino Dipiazza. Se nella prossima seduta consiliare confermeranno l’attuale loro intenzioni, l’esperienza politica degli organismi di governo locale potrà ritenersi praticamente conclusa. “Le affinità elettive degli ultimi anni hanno finalmente preso corpo – ha detto il sindaco Guglielmo -. Le motivazioni addotte sono per alcuni consiglieri comunali di carattere personale, per altri clamorosamente incomprensibili. Avete tradito gli elettori – ha tuonato il primo cittadino aliese -, e per questo non potrete più presentarvi al loro cospetto. In questo particolare periodo caratterizzato da una preoccupante pandemia avete deciso di pensare ai vostri fatti personali e per questo dovete vergognarvi. Sappiate di aver tradito la gente di Alia e gli aliesi non dimenticano”. La replica pungente nelle parole della consigliera di opposizione Maria Grazia Andollina: “Questo paese ha vissuto un incubo – ha detto – e per questo non accettiamo offese e critiche da chi ha condotto la città sull’orlo del pre-dissesto finanziario. Lei andrà a casa non per volontà del consiglio comunale, ma dei cittadini che Lei ha abbandonato”. È probabile, quindi, che le feste natalizie saranno tutt’altro che serene e che il nuovo anno si aprirà fra mille dubbi e incertezze per un futuro i cui contorni non appaiono di certo rosei. "Non vorremmo che alla base della mozione di sfiducia verso l’attività di Felice Guglielmo, che come sindaco di Alia ha ben lavorato e che gode della stima della propria comunità, ci fossero ragioni legate alla mera ricerca di visibilità personale, antichi dissapori o altre ragioni pseudopolitiche". E’ il commento alla notizia della mozione di sfiducia presentata nei confronti del primo cittadino aliese del segretario provinciale del Partito Democratico Rosario Filoramo, del presidente della Direzione regionale Antonio Ferrante, e della coordinatrice del Circolo di Roccapaluma-Alia-Prizzi-Valledolmo-Vicari, Maria Francesca De Vincenzi. "Suscitano, infatti, grande perplessità le velleitarie ragioni addotte dagli otto consiglieri sottoscrittori della mozione che rischia di lasciare il comune di Alia privo di guida in un momento delicato come quello che stiamo vivendo – si legge in una nota congiunta -. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza politica, stima e solidarietà personale all’Ing. Felice Guglielmo e, nell’interesse dei cittadini aliesi, auspichiamo che la crisi possa essere sanata".