L'evasione dei tributi locali attiverà procedure sanzionatorie che arrivano alla revoca della licenza e delle concessioni esistenti per le attività produttive o al diniego di autorizzazioni per l'avvio di nuove attività. E' questa la sintesi del regolamento votato (18 favorevoli e 2 astenuti) ieri sera dal Consiglio comunale di Palermo per l'applicazione delle misure preventive per sostenere il contrasto dell'evasione dei tributi locali. L'obiettivo del provvedimento, oggetto di un maxi emendamento proposto dalla Commissione bilancio presieduta da Barbara Evola, entrerà in vigore dall'1 gennaio 2021 e prevede che nel caso in cui venga verificata a carico del contribuente una irregolarità tributaria, ciò potrà avere come conseguenza la sospensione della licenza, almeno che l'interessato non provveda entro 60 giorni ad avviare la regolarizzazione anche mediante ricorso a una rateizzazione. "L'approvazione del regolamento - afferma il sindaco Leoluca Orlando - fornisce al Comune uno strumento in più per contrastare l'evasione dei tributi, che in alcune zone della città e per alcune categorie commerciali ha assunto dimensioni assolutamente inaccettabili." "Solo nel 2019 le minori entrate hanno superato i 50 milioni di euro", dice il capogruppo del Pd al consiglio comunale Rosario Arcoleo, insieme alla consigliera Milena Gentile. "Si tratta di un provvedimento di fondamentale importanza - dice Toni Sala, componente della commissione Bilancio - il cui iter era iniziato ben prima della pandemia, ma che proprio il Covid ha reso ormai impellente. Grazie agli emendamenti approvati, abbiamo posticipato l'entrata in vigore del regolamento e innalzato da 100 a 1000 euro la soglia oltre la quale fare scattare le sanzioni. Bisogna però aggiungere anche la sostituzione di Riscossione Sicilia che si è dimostrata incapace di svolgere il ruolo di esattore, affidandosi ad altri soggetti".