Con 20 voti contrari Sala delle Lapidi ha respinto la mozione di sfiducia al sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Sono stati 19 i voti favorevoli alla mozione presentata dall’opposizione, tanti quanti erano stati i firmatari. In base alla normativa regionale, la mozione di sfiducia al sindaco eletto direttamente, per avere effetto deve essere votata da 24 consiglieri comunali.
"Era un’alleanza per distruggere", ma "la tenuta della maggioranza è inossidabile. Ventuno eravamo e ventuno siamo. Loro erano 24 e si sono fermati a 19. C'è tanto da fare e nessuno meglio di me conosce i problemi di questa città", ha detto Orlando. "Questa coalizione è una unione di minoranze e nessuna forza politica ha una maggioranza. L’unico che ce l’ha sono io perchè sono riuscito a mettere insieme una unione di minoranze che viene premiata perchè ha una visione e viene premiata. E’ lo stesso meccanismo dell’Unione europea che è una unione di minoranza. Il mio obiettivo è rendere gratuito il trasporto pubblico a Palermo. Spero che prima che me ne vado possiamo lanciare questa idea"
"Io sono tutto tranne che stanco. Dobbiamo fare di tutto perchè la visione di questa amministrazione possa essere espressa anche con un sindaco diverso da me - ha detto il primo cittadino nel corso della discussione sulla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione - Io non tiro i remi in barca - aggiunge - anche perchè un minuto prima di tirare i remi in barca stacco la spina io".
Grande sconfitta nella partita consiliare è la Lega, che aveva sperato di capitalizzare una eventuale vittoria a Palermo su scala nazionale. "Chi ha fatto da stampella oggi a Orlando - ha affermato il capogruppo consiliare, Igor Gelarda - non votando e la sfiducia, non pensi di poterci venire a cercare fra un anno e mezzo per avere un posto al sole, quando bisognerà eleggere il nuovo sindaco".
“Oggi abbiamo dato una possibilità alla nostra città, facendo appello alle coscienze dei colleghi Consiglieri della variegata maggioranza orlandiana, che pure tante volte si è trovata in apparente disaccordo con il Primo cittadino, ma che oggi ha scelto di continuare a sostenerlo. Abbiamo ribadito che il M5S è alternativo al sistema Orlando e alla Destra, votando a favore della mozione di sfiducia di cui siamo stati i primi promotori. Nel prendere atto della scelta democratica del Consiglio, che ha confermato il mandato conferito nel 2017 al Sindaco Orlando, adesso noi andremo avanti nel nostro ruolo di opposizione ferma e propositiva, nella consapevolezza che abbiamo venti mesi di tempo per costruire "partecipazione attiva" insieme ai tanti cittadini, associazioni, comitati ed esponenti dell'imprenditorialità, stanchi di questa mala gestione dell'ente locale, così da realizzare un progetto politico condiviso di rinascita per Palermo, in vista delle prossime elezioni del 2022”, dice il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle di Palermo, con il capogruppo Antonino Randazzo, Concetta Amella e Viviana Lo Monaco.
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