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Indennità illegittime ai dipendenti del Comune, citato in giudizio il sindaco

Le indennità di videoterminalisti pagate ai dipendenti dal comune di Palermo per la procura della Corte dei Conti non erano dovute. A causa delle indennità versate tra il 2008 e il 2014, era stato quantificato un danno di 293 mila euro, cifra che adesso dev'essere rimborsata. Per questo motivo è stato citato in giudizio il sindaco Leoluca Orlando, gli ex assessori Cesare Lapiana, Giuseppe Barbera, Agata Bazzi e i funzionari Rosa Vicari, Antonino Maraventano, Fulvio Coticchio, Francesco Vetrano.

Escono invece dal procedimento alcuni assessori e dirigenti che hanno scelto il giudizio abbreviato davanti ai giudici della Corte dei Conti. Hanno rimborsato circa 6 mila euro a testa (il 30% dei 20mila euro contestati a ognuno) Giusto Catania, Barbara Evola, Agnese Ciulla, Sergio Pollicita e Fabrizio Dell’Acqua, assistiti dagli avvocati Giovanni Barraja e Salvatore e Luigi Raimondi. Rito accettato perché non è stato contestato il dolo nell’azione amministrativa.

«L'attribuzione di tale indennità sarebbe stata illegittima - scrivono i magistrati - in quanto in contrasto con il principio di tassatività e tipicità dei compensi a carattere indennitario erogabili ai dipendenti pubblici in aggiunta al trattamento economico fondamentale».

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