È di nuovo scontro fra il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ancora una volta, argomento della discordia sono i migranti. La vicenda di Sea Watch e l'arresto della capitana della nave, Carola Rackete, apre un nuovo fronte di tensioni fra i due. «La verità è che lo stato di emergenza e necessità è stato creato ad arte dal ministro dell’Interno, che per questo intendo denunciare come unico e vero responsabile e di quello che è accaduto», dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che questa mattina ha partecipato all’incontro, organizzato da Greenpeace e da Mediterranea a bordo della nave 'Rainbow Warrior', dal titolo "Salvare vite non è crimine", a sostegno delle attività di soccorso delle Ong. «Confermo la cittadinanza onoraria all’equipaggio della Sea Watch - prosegue - vittima di una sorta di monomania del ministro dell’Interno, il quale non si occupa della sicurezza, ma si occupa soltanto dei migranti che sono soccorsi dalle ong, ieri dalla Mare Jonio e oggi dalla Sea Watch». La conseguenza «è l’emarginazione assoluta dell’Italia nel contesto Europeo, con danni incalcolabili per la nostra economia e per la nostra stessa credibilità». «Il sindaco sinistro di Palermo mi vuole denunciare...Tremo dalla paura», replica in un tweet il ministro dell’Interno Matteo Salvini.