«Noi andiamo avanti. Domani i cittadini di Corleone si esprimeranno e decideranno. Se il M5s dovrà pronunciarsi sulle singole persone poi lo farà al proprio interno». Lo dice il candidato sindaco del M5s a Corleone, Maurizio Pascucci, travolto dalle polemiche dopo che aveva postato una foto col marito della nipote del boss Provenzano e aveva detto che con i parenti che prendono le distanze dai mafiosi si può dialogare. Il vicepremier Luigi Di Maio ha annullato la visita a Corleone, ieri, dicendo che Pascuci va espulso.
Il 18 novembre scorso durante un’iniziativa elettorale, con il senatore del M5s Michele Giarrusso e la deputata pentastellata Piera Aiello, il candidato a sindaco di Corleone del M5s Maurizio Pascucci espresse il proprio pensiero di «recuperare i familiari dei mafiosi che non hanno commesso reati» e di «non isolare» solo chi porta un cognome pesante ma prende le distanze dalle azioni criminali del congiunto. Al termine del discorso sia Giarrusso che Aiello applaudirono. «E neanche dopo - dice ora Pascucci -
mi obiettarono alcunchè o mi dissero di non condividere il mio pensiero».
Ieri invece Piera Aiello aveva detto: «Non condivido il pensiero del candidato sindaco di Corleone Maurizio Pascucci e ne prendo le distanze. Con queste persone il dialogo non può e non deve essere aperto». Pascucci aveva detto che con i familiari dei mafiosi, che non hanno commesso reati «si può parlare».
«I parenti dei mafiosi non sono condannati a vita - aveva detto - possono trovare un percorso che indichi che non hanno nulla a che fare con chi ha commesso dei reati. Spesso c'è stato un giudizio eccessivo nei loro confronti. Fare il sindaco vuol dire aprire un dialogo con massima attenzione e rigidità, senza ambiguità e furberie. Su questo vorrei aprire un dibattito nel nostro Paese».
Pascucci aveva introdotto il tema dicendo che qualcuno aveva chiesto un suo intervento per non fare entrare le persone in un
determinato bar. Alcuni giorni dopo ha postato la foto in cui lui è nel bar del marito della cugina di Provenzano.
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