Ugo Forello non è più il capogruppo dei grillini al consiglio comunale di Palermo. Ufficialmente il Movimento ha avviato una rotazione dei vertici prevista dal proprio statuto ma in realtà nei confronti dell'avvocato che è anche stato candidato a sindaco era maturata nelle ultime settimane una sfiducia di fatto. Si apre quindi una crepa profondo nei 5 Stelle, che secondo qualcuno potrebbe portare anche all'addio di Forello al Movimento.
Non è piaciuta, ai grillini palermitani, la pubblica difesa dei giornalisti fatta da Forello dopo le accuse alla categoria lanciate da Di Maio. Ma questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I precedenti che il gruppo contesta a Forello sono tanti e risalgono agli ultimi mesi. Pur senza esplicitarlo, la maggior parte dei componenti del gruppo contesta le posizioni autonome che l'avvocato, fra i fondatori di Addiopizzo, ha preso nel corso dell'ultimo anno. Il caso che più ha indisposto è stato quello dell'ordine del giorno presentato da Sinistra Comune per contestare il decreto Sicurezza approvato a Roma: Forello ha votato a favore senza concordare col gruppo questa posizione e mettendo in difficoltà anche la collega Giulia Argiroffi. Il posto di Forello è stato assegnato ieri a Toni Randazzo. Proprio Randazzo è stato fra i pochi a commentare la posizione dell'ormai ex capogruppo: “Forello va ringraziato per il lavoro svolto. E' vero anche che spesso non ha concordato col gruppo le posizioni da assumere in consiglio comunale. Eppure il nostro statuto prevede che su ogni tema si voti all'interno del nostro gruppo e si decida quindi a maggioranza una posizione che poi diventa unitaria. In quest'ottica ci attendevamo un maggior senso di appartenenza da lui”. Il malessere nei confronti di Forello ha da tempo coinvolto anche la base del Movimento e così la posizione dell'ex capogruppo si è fatta difficile. Al punto che sul profilo Facebook ufficiale i 5 Stelle hanno dovuto ufficializzare in fretta l'avvicendamento con Randazzo. Un avvicendamento del quale, pare, Forello non fosse informato al momento dell'ufficializzazione.