Tramonta definitivamente l'idea della realizzazione di un hotspot allo Zen di Palermo. La proposta è stata bocciata dalla Regione che ha rigettato il progetto. Il parere negativo è arrivato oggi dopo la riunione del Consiglio regionale dell’Urbanistica, presieduto dall’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro. Della commissione fanno parte tecnici dell’assessorato, docenti universitari, ingegneri, architetti, geologi e rappresentante della Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo che hanno accantonato l'idea dopo l'analisi della documentazione tecnica arrivata dalla prefettura di Palermo. Il "no" alla creazione di un centro per l’accoglienza dei migranti è arrivato per una serie di motivi legati intanto al progetto che consiste, spiegano dall'assessorato, "soltanto in uno 'studio di prefattibilità' ma la legge pretende la redazione di un progetto che deve essere 'di massima o esecutivo'". Anche la progettazione non è stata considerata adeguata e non accompagnata dai pareri di compatibilità geomorfologica, di competenza del Genio Civile ed era carente dei pareri di competenza della Sovrintendenza sotto l’aspetto paesaggistico e di eventuali vincoli. D'altra parte in quella zona della città esistono dei quanat e resti di insediamenti dell’Età del rame nell’immediato sottosuolo da qui le perplessità da parte dei tecnici dei Beni culturali. E poi c'è la questione politica, ovvero il pronunciamento negativo del consiglio comunale di Palermo che viene considerato "un un ostacolo insormontabile, in ragione del fatto che l’amministrazione è proprietaria dell’area e rimane l’unica autorità competente in materia di pianificazione territoriale". Vincoli paesaggistici, dunque, politici ma anche pratici. "Il sito - rileva ancora la Regione - è servito da una viabilità non adeguata, che conduce ad un’area a parcheggio di pertinenza del Velodromo e che tale viabilità, di dimensioni assolutamente insufficienti, non potrebbe essere utilmente destinata anche all’acceso dei mezzi per l’arrivo dei migranti attraverso un unico ed improponibile varco". "Ho preso atto dell’inadeguatezza della proposta in argomento – dice Cordaro - e dell’intendimento tecnico del Consiglio, che si pone alla base della scelta politica che il presidente Musumeci, che ha seguito con estrema attenzione i singoli passaggi dell’intero percorso, ha condiviso, anche a seguito del confronto che si è svolto la settimana scorsa con il sottosegretario all’Interno, Stefano Candiani". Sulla decisione è intervenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: "La bocciatura è un fatto positivo, ancorché apparentemente legato esclusivamente a motivi tecnici legati al progetto. La città di Palermo e tutta la sua comunità sono contrarie a creare centri nei quali è violata la dignità degli esseri umani e la cui liceità sotto il profilo del diritto è ancora tutta da dimostrare". Una buona notizia anche secondo Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune, il quale sottolinea: "Una risposta importante a chi, in questi ultimi mesi, ha attuato una politica di criminalizzazione dei migranti. La Regione ha potuto esprimersi in questo modo anche grazie alla mobilitazione politica e sociale della città di Palermo che, con le associazioni e con il voto del Consiglio comunale, ha dichiarato la sua netta contrarietà a luoghi di detenzione per migranti".