Esplode la protesta contro la realizzazione di un hotspot per migranti allo Zen di Palermo. Oggi pomeriggio, alle 16.30, si terrà un sit-in di protesta in fondo San Gabriele, tra via Patti e via Lanza di Scalea, nel luogo in cui dovrebbe sorgere il centro di identificazione e prima accoglienza.
Dopo il no della commissione consiliare Urbanistica, la questione verrà discussa in Sala delle Lapidi in una delle sedute in programma tra domani e giovedì. Il Consiglio comunale, così come richiesto dalla Regione, dovrà dunque esprimersi sul progetto del governo nazionale che prevede la realizzazione di un centro temporaneo (2 anni) di 400 posti nel quartiere Zen.
Un progetto che ha sollevato parecchie polemiche e che in città vede molti contrari, tra cui il sindaco Leoluca Orlando e la sua giunta. In vista della discussione, questo pomeriggio una prima manifestazione di protesta.
Tra i presenti i fratelli Sabrina e Vincenzo Figuccia, rispettivamente consigliere comunale e deputato regionale dell'Udc : “Sarò al fianco dei residenti - dice Sabrina Figuccia - insieme a storici, tecnici e personale sanitario per dimostrare che chi protesta contro la realizzazione di questo hotspot, costituito da tendostrutture e moduli prefabbricati, ha ragione su tutti i fronti".
Il Centro Pio La Torre e Laboratorio Zen Insieme hanno organizzato per domani 22 maggio, alle 11.30 (nei locali di via Umberto Boccioni 206), un incontro tra le associazioni culturali, antimafia e del territorio. "Esprimersi unitariamente come forze sociali, culturali, antimafia - sottolinea Vito Lo Monaco, presidente del centro Pio La Torre - sarebbe un segno di civiltà e partecipazione democratica significativa". "Siamo contrari alla costruzione dell'Hotspot e saremo presenti ovunque questa lotta per la difesa dei diritti di tutte e di tutti verrà condotta", scrive Laboratorio Zen Insieme su Facebook.
Iniziativa pubblica di Sinistra Comune invece, domani pomeriggio alle 16, all'Aula Rostagno di Palazzo delle Aquile (dal titolo "Stop Hotstop, cos'è l'hotspot e perché non lo vogliamo". "Una iniziativa politica pubblica mirata a mettere a fuoco il progetto dell'hotspot e le ragioni della insindacabile contrarietà alla realizzazione della struttura - si legge in una nota di Sinistra comune -. Alla creazione dell'hotspot corrisponderebbe infatti una violazione dei diritti umani e la negazione dello spirito di accoglienza nei confronti dei migranti. Si metteranno a punto iniziative sociali per scongiurare il pericolo che l'hotspot a Fondo San Gabriele diventi realtà".
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