PALERMO. Dimessosi poco prima delle elezioni politiche del 4 marzo e candidatosi con il Pd, senza essere eletto, Fabio Giambrone è tornato alla guida della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo. Il Cda ha deciso di rifiutare le sue dimissioni e di riconfermarlo come presidente. Una scelta, questa, che ha suscitato varie reazioni: dai sindacati che esultano agli avversari politici che invece la criticano. "La conferma di Giambrone riteniamo sia la migliore delle soluzioni possibili anche e soprattutto alla luce dell'ottimo lavoro svolto dallo stesso e da tutto il Cda per fare uscire dalla palude la stessa società, travolta negli ultimi anni da scandali, inchieste giudiziarie, arresti e gestioni improntate a tutto fuorché alla valorizzazione del personale interno e alla salvaguardia dei bilanci aziendali", afferma in una nota la Cisal. Dello stesso parere il coordinamento Filt-Cgil dell'aeroporto di Palermo: "Esprimiamo soddisfazione - dice il coordinatore Fabio Lo Monaco - Siamo sicuri che tale nomina, con le competenze maturate nel corso del mandato e l'alto profilo dell'incarico, coincida con la ripresa di un dialogo e di un percorso che attraverso il buonsenso delle parti ha permesso in questi anni il miglioramento delle relazioni sindacali". Non la pensa così, invece, il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli, de "I coraggiosi", che parla di una Gesap a "uso e consumo di Orlando": "Giambrone manca l'elezione e torna alla Gesap. Siamo alle solite: la gestione pubblica a uso personalistico di Orlando. Mi spiace notare come non tenga conto del mancato consenso politico e continui a usare Palermo a suo uso e consumo".