Politiche, schede ristampate nella notte a Palermo: alcuni seggi aperti dopo 2 ore, code e proteste
PALERMO. Aperti dopo oltre due ore alcuni seggi a Palermo. A causare il ritardo la necessità di ristampare nella notte e riconsegnare le schede elettorali di 200 sezioni di Palermo dove, per un errore nella perimetrazione dei collegi da parte del Comune, erano stati inseriti dei candidati di un altro collegio. In pratica alcune sezioni del collegio Palermo 1 erano state collocate nel collegio Palermo 2 che comprende anche Bagheria. I primi ad accorgersi del pasticcio sono stati ieri sera i rappresentanti di lista di Forza Italia. Controllando il nome del candidato al Senato nel collegio uninominale Palermo 1 hanno scoperto che al posto dell’azzurro Giulio Tantillo figurava Ester Bonafede (Udc), che la coalizione di centrodestra aveva indicato nel collegio Palermo 2 comprendente anche Bagheria. È stata sufficiente una rapida verifica per accertare che lo scambio delle schede riguardava circa 200 sezioni del capoluogo. A farne le spese, tra gli altri candidati, anche il presidente del Senato Pietro Grasso, leader di LeU. Un vertice immediato in prefettura e poi la decisione di far ristampare circa 200 mila schede elettorali nella notte, ridistribuite poi in mattinata alle sezioni interessate. Nonostante la corsa contro il tempo, si sono verificati ritardi nell’apertura dei seggi, anche perché i presidenti sono stati costretti a timbrare nuovamente le schede e a consegnare quelle avute in precedenza e destinate ad essere distrutte. A rallentare le procedure le verifiche del codice anti-frode sulle schede - una stringa alfanumerica - novità introdotta col Rosatellum. In alcuni seggi cittadini sono stato invitati a tornare più tardi. È il caso dell’istituto comprensivo Uditore Setti Carraro dove nelle cinque sezioni gli elettori sono stati invitati a tornare dopo mezz'ora perché le nuove schede elettorali, ristampate nella notte, erano state distribuite da poco. Alle 7.50 nei seggi della scuola Ignazio Buttitta, in via Cimabue a Palermo, le schede non erano ancora arrivate. Nelle cinque sezioni 163, 61 243, 548, 027A operazioni a rilento. Oltre due ore dopo l’apertura dei seggi in tutta Italia, era ancora chiusa anche la scuola Karol Wojtyla del quartiere Monte Pellegrino. "Non ci fanno votare - dice un elettore in attesa - Dicono che si stanno riunendo i presidenti dei seggi. Ma mi sembra una procedura anomala. Nessuno ci ha informato che non c'erano le schede". I ritardi nell'apertura hanno provocato lunghe code. Il protrarsi dei tempi d'attesa è favorito anche dalle nuove procedure di controllo, da parte del presidente di seggio, del codice alfanumerico della scheda. Un elettore in attesa di votare in una sezione della scuola Uditore Setti Carraro ha cronometrato il tempo necessario a ultimare le sue operazioni di voto: 4 minuti e 38 secondi. Secondo quanto ha chiarito ieri sera una nota della Prefettura, "a seguito di un'attenta verifica della distribuzione delle schede elettorali in diversi seggi della città di Palermo, si è riscontrata una difforme collocazione di talune sezioni elettorali nell'ambito dei collegi senatoriali". A questo punto, "il Prefetto ha disposto l'immediata ristampa delle schede per garantire la regolarità del voto". Il collegio è quello dove il leader di LeU Pietro Grasso è candidato all'uninominale. "Mi preoccupa - commenta Grasso - che a Palermo alcuni seggi siano ancora chiusi in attesa di ricevere le schede elettorali corrette. Nel giorno più importante di una democrazia, quello delle elezioni, sono ritardi ed errori inaccettabili, che spero non scoraggeranno la partecipazione dei cittadini". CLICCA QUI PER LO SPECIALE ELEZIONI