Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Dalla Regione via libera per prolungare l'uso di Bellolampo

PALERMO. Per aumentare la capienza della sesta vasca di Bellolampo è arrivato il via libera per l'attivazione di una serie di interventi che potrebbero consentire di prolungare l’utilizzo della discarica di Bellolampo per il tempo necessario alla realizzazione, con procedure straordinarie, della settima vasca. L’assessorato regionale del Territorio e ambiente ha già dato parere favorevole per quanto riguarda la Valutazione di impatto ambientale. Adesso, per completare l’iter, si aspetta il via libera dagli studi geologici. E’ emerso nel corso dell’incontro tra il governatore siciliano nello Musumeci, l’assessore al Territorio Toto Cordaro e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. In mattinata Musumeci aveva effettuato un sopralluogo a Bellolampo con Orlando. «Al sindaco Orlando, anche nella qualità di presidente dell’Anci Sicilia - aggiunge Musumeci - ho chiesto di sensibilizzare tutti i primi cittadini dell’Isola, affinché potenzino, o attivino in alcuni casi, la raccolta differenziata, che, oltre a far diminuire la quantità di rifiuti che viene conferita in discarica, comporta anche una riduzione dei costi per gli utenti». Il presidente Musumeci ha ribadito l’intenzione del governo regionale di procedere alla modifica della legge in materia di rifiuti «superando le fallimentari società di regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti e facendo transitare le competenze in capo alle tre Città metropolitane e ai sei Liberi consorzi di comuni. Non sarà semplice - conclude - ma sono convinto che troveremo in Parlamento tutta la sensibilità necessaria per voltare finalmente pagina». «Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci ha effettuato un sopralluogo a Bellolampo, insieme al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per rendersi conto della situazione della discarica, che tra alcuni mesi sarà completamente satura, aggravando ancora di più la già emergenziale situazione nell’Isola». Si legge in una nota della Presidenza della Regione.  Subito dopo, Musumeci ha convocato d’urgenza un vertice a Palazzo d’Orleans proprio per trovare soluzioni al problema della capienza della discarica. All’incontro hanno preso parte l'assessore regionale del Territorio e ambiente, Toto Cordaro, il sindaco di Palermo e il suo vice, Sergio Marino, il dirigente generale del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, Salvo Cocina, i rappresentanti della Rap e il consulente della Regione per la tematica dell’ambiente, Aurelio Angelini. «La Sicilia sta attraversando un momento drammatico - ha esordito il presidente Musumeci, che dopo le dimissioni di Figuccia non ha ancora trovato un nuovo assessore - e abbiamo il dovere di dare risposte immediate ai cittadini siciliani, recuperando il gravissimo ritardo accumulato negli anni. Per farlo, però, dobbiamo lavorare su più fronti, nel breve e medio periodo, per poter arrivare tra cinque anni a essere una Regione con standard di efficienza al pari delle altre». Nel corso della riunione, Musumeci ha annunciato che giovedì prossimo sarà ricevuto dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per informarlo della situazione siciliana e chiedere alcuni poteri straordinari per risolvere il problema in tempi celeri. A Bellolampo possono essere portati i rifiuti di Palermo e di Ustica. Per altri 50 comuni, gestiti dalla società EcoAmbiente, la procedura è più lunga e anche più onerosa. La società tratta i rifiuti provenienti dalla provincia e, dopo la "stabilizzazione", li trasferisce nella discarica Oikos di Motta Sant'Anastasia. Nei giorni scorsi i sindaci hanno protestato per il costo del servizio, che è salito a oltre 180 euro a tonnellata, ritenuto eccessivo rispetto alle disponibilità finanziarie dei comuni. Hanno quindi chiesto di incontrare il presidente della Regione, Nello Musumeci, per individuare una soluzione meno onerosa che li costringe ad aumentare le bollette. Nei giorni scorsi i sindaci di 50 comuni delle province di Palermo e Trapani si sono riuniti a San Cipirrello per concordare una linea d'azione comune. Hanno costituito un comitato di protesta contro l'emergenza rifiuti e si sono autoconvocati davanti al presidente della Regione.

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