PALERMO. Entra in scena un nuovo candidato a sindaco. Ma questa volta è una donna. Figura che mancava nel panorama dei contendenti alla poltrona più alta di Palazzo delle Aquile. Si tratta di Nadia Spallitta, storica esponente di sinistra, eletta nel 2012, avvocato amministrativista, tra le fila orlandiane e poi passata nei ranghi del Pd. Vicepresidente del Consiglio, si è distinta per molte prese di posizione contro la maggioranza, scende in campo con una lista civica. Il comitato «Palermo città futura», creato ad hoc, ha cominciato a lavorare per aggregare forze sociali e politiche. «Mi sono chiesta che cosa sia giusto fare per questa città - dice Spallitta - e mi sono messa al lavoro. Anche gli stessi partiti tradizionali stanno confondendo le acque: la destra va a sinistra e viceversa. In tutto questo discutere, la città dov’è? Chi si sta occupando degli emarginati, dei commercianti in crisi, dei poveri, dei senza casa? Io non ne sento parlare». Il legale spiega che si tratta «di una scelta sofferta e difficile. Voglio dire che la mia non è una candidatura contro. Riconosco dei meriti a Orlando, ma non si può continuare sempre con gli stessi protagonisti e con questa situazione congelata. Chiedo, dunque, agli elettori di credere al cambiamento». Intanto, la decisione di Forza Italia e del Cantiere popolare di convergere su Fabrizio Ferrandelli, non ha disteso i musi lunghi spuntati a destra. Ieri Giovanni Greco, del Pds-Mpa, ha stigmatizzato la fuga in avanti: «Gianfranco Miccichè e Saverio Romano non rappresentano il centrodestra, ma solo una piccola parte di esso. Prima di parlare a nome di tutti - conclude - Miccichè si sarebbe dovuto confrontare con tutto il centrodestra che ad oggi non sostiene né Ferrandelli né Orlando». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Fratelli d’Italia. Che per bocca del portavoce palermitano, Raoul Russo, dice: «Continuiamo la interlocuzione con quelle forze politiche e civiche, che vogliono individuare un candidato realmente alternativo al Centrosinistra, che incarni un reale progetto di cambiamento della città». Russo ritiene che si è di fronte a un «atteggiamento ondivago e contraddittorio posti in essere, ha deciso di accordarsi al trasformismo confusionario dell'ex-candidato a sindaco del Pd a Palermo alle ultime comunali». Proprio per tentare di frenare questi malumori, il commissario di Forza Italia, Gianfranco Micciché, si è incaricato (come aveva anche detto ieri in un’intervista al nostro giornale) di avviare con le varie anime del centrodestra una interlocuzione nel tentativo di fare marciare unito e compatto il fronte. C’è chi, comunque, tenta di insinuarsi nelle crepe che si aprono nell’edificio del leader dei Coraggiosi. Ieri la formazione «Sinistra Comune» (la lista civica composta esponenti di Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e associazioni cittadine) ha lanciato un appello «agli uomini e alle donne che, da sinistra, avevano sostenuto inizialmente la candidatura dell’ex deputato del Pd Fabrizio Ferrandelli». Tentano, insomma, di grattare consenso alla sinistra del candidato dopo l’accordo a destra. «Le nostre strade si sono incrociate tante volte - scrivono gli esponenti di Sinistra Comune -. La politica sta attraversando una fase liquida, sono state diluite le ideologie e la frammentazione sociale ha scomposto vecchie appartenenze; tuttavia continuiamo a ritenere che ci sia un limite alla deriva».