PALERMO. "Il mio percorso politico con Fabrizio Ferrandelli si chiude qui". Lo dice il consigliere comunale di Palermo del Pd, Antonella Monastra, che in un primo momento aveva sostenuto la candidatura a sindaco dell'ex esponente dem, il quale nei giorni scorsi ha aperto ai partiti di centrodestra. «Devo a me stessa, alla mia famiglia e alle persone che mi hanno sostenuto, alla città che amo e anche ai nemici-amici di battaglie politiche leali e appassionanti, una dichiarazione di libertà: la mia. Non libertà da legami, ma da patti a cui non sono mai scesa e a cui mai scenderò». «In tanti anni di impegno civile e politico, ho 'abitatò e attraversato percorsi e gruppi, condividendo idee e valori, non sottraendomi mai al confronto e alla critica, anche feroce. Stare in un gruppo - aggiunge - e perseguire il bene comune sottende il dialogo e anche la rinuncia a posizioni non condivise, quando non addirittura autoreferenziali. Tuttavia, appartenere ad un gruppo non può comportare l'abdicare alla libertà di pensiero, di parola, di espressione, di etica e coerenza. Questo sarebbe il prezzo, se decidessi di restare in un gruppo in cui non mi riconosco più, di cui non riesco neanche a individuare valori e obiettivi comuni». «Sono una donna di sinistra - conclude - e con forza rivendico le mie due appartenenze, quella di genere e quella politica. Rifiuto la politica machista e retrograda, fatta di accordi a porte chiuse e di daltonismo etico, fonte di equivoci e apparentamenti politici incoerenti. La passione e la politica hanno colore: le mie sono rosse. È l'unica decisione sostenibile in uno scenario politico denso di contraddizioni e dinamiche illogiche e autodistruttive, l'unica possibile se la realtà si frammenta in personalismi e opportunismi che di nuovo hanno solo il nome».