PALERMO. “L’Ipab di Palermo è al collasso, 32 famiglie senza stipendi da 8 mesi, anni di gestioni scellerate e, ad oggi, manca pure la nomina del nuovo commissario”, così la deputata all’Ars del Movimento 5 Stelle Claudia La Rocca che, intervenuta alla manifestazione indetta dai dipendenti dell’Ipab Palagonia questa mattina, chiede adesso l’intervento urgente dell’assessore Miccichè. “Al Palagonia – afferma La Rocca – il commissario attuale è in propogatio da ottobre e ancora non è stato nominato il commissario nuovo; l’Ipab è in totale stato di abbandono e i dipendenti sono stati lasciati al loro triste destino”. “Simili problematiche anche in tutte le altre Ipab siciliane, – conclude la parlamentare Cinquestelle - è ora che la Regione porti avanti la tanto sbandierata riforma delle Ipab”. Il mondo delle Ipab siciliane è da tempo al collasso con un buco di oltre 35 milioni di euro che cresce di circa un milione e mezzo ogni anno e una platea di 2.000 dipendenti di cui 750 a tempo indeterminato che denunciano ritardi cronico nel pagamento degli stipendi. Il piano di tagli dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, prevede di mantenere in vita, tra le 139 rimaste, solo quelle più grandi, cioè con un volume di bilancio di almeno 500 mila euro e che svolgono ancora attività. Le altre saranno liquidate e il personale sarà trasferito agli enti locali. Dovrebbero essere una sessantina le strutture che resteranno in vita, che sono le uniche oggi in grado di camminare sulle proprie gambe. La Regione in questi anni è stata l’unica regione a dare un contributo alle Ipab che dunque sono rimaste in vita anche se non svolgevano attività. Il sistema è stato quindi “drogato” e sta implodendo ora che la Regione ha tagliato i finanziamenti. I Cinque Stelle da tempo invocano la riforma del settore trasformerebbe le Ipab in aziende per i servizi alla persona. La mancata riforma secondo i grillini avrebbe favorito interessi dei privati. Oggi la stragrande maggioranza delle Ipab ha problemi finanziari nonostante possa contare su ingenti patrimoni spesso legati a eredità lasciate dagli assistiti. Il governo regionale proverà anche a sanare i bilanci mettendo a reddito queste proprietà. In tutto oggi sono circa 3 mila i pazienti ospitati tra anziani, minori e immigrati mentre a livello di personale sono 750 i dipendenti a tempo indeterminato e circa 1.300 i precari. La situazione è diventata esplosiva e a Palermo è scoppiata quella che potrebbe essere solo la prima di una serie di proteste.