PALERMO. No alle Ztl a pagamento. È questa, in sintesi, la posizione unitaria emersa dalla riunione congiunta tra il nuovo esecutivo provinciale e il gruppo consiliare del Partito democratico al comune di Palermo. Una posizione che scaturisce da un'attenta analisi del contratto di servizio Amat: in una nota del segretario provinciale Carmelo Miceli il Pd palermitano definisce «semplicemente scriteriate le Ztl che il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore Giusto Catania vorrebbero rendere operative». «Quelle che l'amministrazione Orlando sta tentando di approvare sono Ztl irricevibili - dice Miceli - perchè non si può accettare che costino a tutti i cittadini in modo uguale, senza alcuna distinzione tariffaria tra una macchina elettrica e un Suv di grossa cilindrata». «Non si possono accettare Ztl che, una volta pagato l'obolo, consentano ai cittadini di continuare ad usare liberamente le proprie auto come fatto fino ad oggi - osserva ancora - così come non si può immaginare di chiedere alle famiglie in difficoltà di pagare 120 euro per auto senza avere dato vita preventivamente ad una riorganizzazione, rimodulazione e moltiplicazione dei parcheggi liberi nelle zone di interscambio, all'armonizzazione di tutti i servizi di trasporto pubblico e ad un biglietto integrato del trasporto pubblico; non si può immaginare di continuare a mettere le mani in tasca ai cittadini e, in cambio, tagliare più di 30 linee del bus». «Insomma, diciamocelo con serenità - chiarisce il segretario - le attuali Ztl di Leoluca Orlando sono semplicemente un'operazione finalizzata a rimpinguare le casse di una società che oggi è gestita peggio che ai tempi di Cammarata; il sindaco non provi a dire che essere contro le Ztl-Bancomat significa essere contro il tram, che noi saremmo stati in grado di far partire mesi fa e senza tartassare i cittadini a prescindere dalle loro reali disponibilità».