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Farmacie a Palermo, il piano cambia ancora

Il Consiglio comunale aveva approvato, a dicembre scorso, il piano che sancisce l’apertura di 29 nuovi presidi, aderendo a un programma varato dalla Regione che prevede 222 nuove sedi in tutta la Sicilia

PALERMO. Troppe farmacie nella zona centrale della città, troppo poche in periferia. Un disequilibrio che va corretto. È questo, in sintesi, il messaggio che arriva dalla lettura del progetto aggiornato di dislocazione delle (nuove) farmacie. Un documento che ora approda a Sala delle Lapidi.

Il Consiglio comunale aveva approvato, a dicembre scorso, il piano che sancisce l’apertura di 29 nuovi presidi, aderendo a un programma varato dalla Regione che prevede 222 nuove sedi in tutta la Sicilia sulla base di un nuovo calcolo del rapporto con la popolazione. Infatti, la legge Monti del marzo 2012 aveva previsto un abbassamento del quorum a 3.300 abitanti per ogni farmacia. Da qui, il concorso straordinario della Regione per autorizzare le nuove licenze, a cui hanno partecipato oltre duemila aspiranti titolari di farmacia.

Ma una sentenza del Tar ha bloccato la graduatoria dopo il ricorso di due professionisti esclusi, secondo cui non sarebbero stati applicati correttamente i criteri di valutazione. Nel frattempo che la questione venga risolta nelle aule di giustizia, Palazzo delle Aquile tenta di non farsi trovare impreparato quando ci sarà (l’eventuale) via libera. In Consiglio si era scatenata una polemica sulle zone in cui le nuove farmacie avrebbero dovuto piantare le insegne. Di qui, un ordine del giorno, contestuale all’approvazione della delibera con cui si sancisce il nuovo fabbisogno, con cui si invitava l’amministrazione a fare predisporre una nuova mappa, seguendo le esigenze del territorio.

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