PALERMO. I numeri sono impietosi. E, in questo caso, dicono di una situazione dell’azienda di trasporto urbano sostanzialmente in bilico fra la padella e la brace, fra il dirupo e la tempesta. Dati che sembrano contraddire clamorosamente le dichiarazioni dell’amministrazione di qualche settimana fa: in occasione della presentazione del bilancio aveva detto che i conti delle aziende erano sostanzialmente tutti in sicurezza. La «semestrale» del Cda, accompagnata da una relazione di Sergio Pollicita, capo di gabinetto del sindaco, mette il dito nella piaga della situazione finanziaria dell’Amat. Pollicita ha evidenziato alcuni elementi di criticità nella qualità di responsabile del servizio di vigilanza e controllo su società ed enti controllati. La relazione evidenzia come l’azienda di via Roccazzo non abbia ancora presentato «la bozza revisionata del budget 2015». La prima le era stata rispedita indietro perché «gli strumenti di programmazione predisposti non risultavano in linea con quanto previsto dal vigente contratto di servizio». Poche righe avanti le dolenti note: «È certificato anche dai revisori che l’equilibrio economico della gestione non viene assicurato dall’attuale composizione dei ricavi dall’esecuzione delle attività regolamentate dal contratto di servizio». Come dire che la società ha difficoltà a incassare quanto dovuto: sbigliettamento in testa. «No - ribatte il presidente dell’azienda, Antonio Gristina - significa che serve un nuovo contratto di servizio per fare reggere i conti in equilibrio».