PALERMO. Ho chiesto al presidente della Rap, Sergio Marino, di procedere al licenziamento di quei dirigenti che entro una settimana non avranno dato risposte efficienti e di convocare la prossima settimana un consiglio d' amministrazione straordinario a cui parteciperò personalmente». Ecco la risposta del sindaco ai sindacati, che chiedono un cambio di passo nella gestione dei rifiuti. Insomma: «Via i dirigenti fannulloni», per mettere fine al vecchio «stile Amia» fatto di sprechi e costi esorbitanti. -Amia, Rap: cambia il nome mai problemi restano. Palermo è stanca di convivere con i rifiuti: lei stesso nei mesi scorsi ha scritto una lettera ai cittadini per chiedere scusa. Perché la città non è ancora pulita? «Per due motivi. Che sono parte di un circolo vizioso alla cui interruzione lavoriamo senza sosta. Il primo è che le macerie morali e materiali dell' Amia, fallita dopo un decennio di sprechi e ruberie, sono molto pesanti da rimuovere. Per questo ho chiesto al presidente della Rap di procedere al licenziamento di quei dirigenti che entro una settimana non avranno dato risposte efficienti. Il secondo motivo è l' inciviltà di alcuni concittadini che continuano a disprezzare le norme basilari del vivere comune. Non è un mistero che ci sono in città 400 discariche abusive di materiali ingombranti e che sono ancora troppi quelli che buttano i sacchetti dei rifiuti ovunque capita». -Sindaco, non le sembra paradossale che la città è in preda all' emergenza spazzatura e l' amministrazione propone di ridurre le aliquote della Tari? «Dobbiamo sfatare un mito: non sono i soldi in più che determinano la pulizia della città. La storia dell' Amia dimostra che i soldi in più possono finire, e spesso finiscono, in operazioni poco trasparenti, per non dire criminali. In questi ultimi due anni i cittadini hanno già pagato abbastanza per dare vita ad una nuova struttura che portasse al superamento non solo di nome dell' Amia. Ma proprio perché la Rap è tutt' altro rispetto ad Amia, con i soldi già stanziati è stato avviato un importante piano di investimenti e potenziamento dei mezzi: nel 2012 c' erano 21 autocompattatori e a ottobre prossimo saranno 43; sono state installate 750 nuove campane per la differenziata; stanno arrivando 2.000 nuovi cassonetti; stanno per entrare in servizio 19 spazzatrici automatiche; sono in programma gli acquisti dei cestini gettacarta, di altri mezzi e delle macchine per il lavaggio dei cassonetti. Tutto questo con i soldi già stanziati e già pagati dai cittadini con la tassa rifiuti degli anni scorsi. Ora è arrivato il momento di ridurre i costi. Per questo motivo, la giunta, con me in testa, propone che vi sia una riduzione della Tari fra il 6% e il 7%. Chi dice che non si può fare, vuole forse ricominciare ad alimentare sprechi e altro». -I sindacati sono in allarme. La Cgil punta il dito sugli investimenti annunciati e mai realizzati e sugli sprechi ancora in corso dentro la società controllata. Cosa risponde? «.E sempre positivo registrare l' attenzione dei sindacati contro sprechi e inefficienze. Ma forse a qualche sindacato sono sfuggiti i dati appena elencati. Comprare autocompattatori, cassonetti e campane per la differenziata non è forse un investimento? Organizzare campagne di informazione per la differenziata non è forse un investimento? Non vorrei che qualche sindacato confondesse gli investimenti per il miglioramen to dei servizi con lo stanziamento di somme da destinare a qualche dirigente inefficace per alimentare sprechi e privilegi». -I sindacati lamentano anche che lei, nonostante le promesse che aveva fatto in campagna elettorale, non ha mandato a casa nessun vecchio dirigente dell' ex Amia e che al contrario, oggi, con la Rap, i dirigenti sono ancora tutti al loro posto. «.E singolare che tutte le recenti prese di posizione dei sindacati siano cominciate proprio quando ho scritto a Marino, chiedendo di procedere alla rescissione dei contratti di quei dirigenti che dimostrano inefficienza. I licenziamenti, come le revisioni dei contratti, avvengono seguendo regole precise. Fino a qualche giorno fa il tribunale ha dato ragione alla Rap per alcuni licenziamenti già effettuati». -Nella lettera che ha inviato al presidente Marino, ha detto che il Comune «non darà altri soldi alla Rap». Come uscire allora dall' impasse? «A far cambiare il volto della città saranno la migliore organizzazione dei servizi e l' assunzione di responsabilità da parte dei lavoratori dell' azienda, oltre che, ovviamente un comportamento più civile da parte dei palermitani. Se qualcuno pensa oggi di poter tornare allo stile Amia, in fatto di costi e sprechi sappia che andrà incontro ad un nuovo fallimento, che né io come sindaco né i cittadini sono pronti a tollerare». -Raccolta e spazzamento spettano al Comune e la Regione, con l' assessore ai Rifiuti, Contrafatto, sostiene che l' emergenza è dovuta all' incapacità dell' amministrazione di gestire i servizi. «Non credo valga la pena spendere molte parole per commentare una Regione che è complice della gestione clientelare e mafiosa dei rifiuti in Sicilia e che è colpevole dell' assenza di un piano reale che metta fine agli interessi privati in questo delicatissimo settore. .E singolare che proprio la Regione possa muove critiche in quanto, da diversi mesi, in Sicilia versiamo in uno Stato di calamità istituzionale. Manca da tempo un piano organico regionale sui rifiuti e tutte quelle azioni, a livello regionale, che sono necessarie a completare il ciclo della raccolta. La nostra disponibilità di mettere a disposizione Bellolampo ha incontrato mille resistenze, in singolare coincidenza con gli interessi privati. Altra singolare coincidenza è stata la scadenza dell' ordinanza che autorizzava il conferimento a Bellolampo, con la contemporanea attivazione di discariche private a 200 chilometri di distanza che costringono i Comuni a conferire i rifiuti con enorme aumento dei costi. E ricordo che tutto questo è già stato oggetto di diverse segnalazioni alla Procura».