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Comune di Palermo, la circolare sui telefoni scatena la polemica

La dirigente Mandalà: sanzioni agli impiegati che lasciano squillare a vuoto gli apparecchi. Tantillo: «Il vero problema è che al Suap non si può più entrare»

PALERMO. La circolare firmata da Maria Mandalà contro i dipendenti comunali delle Attività produttive che non rispondono al telefono, scatena le tifoserie avverse. C’è chi giudica il provvedimento che minaccia sanzioni disciplinari come un’esagerazione e chi, invece, ritiene il fenomeno sottostimato rispetto alla sua effettiva consistenza ed estensione.

Sul provevdimento c’è stata anche la piena copertura del sindaco Orlando. Numerose lamentele sul fatto che spesso nelle stanze del Comune i telefoni squillano senza che nessuno si prenda la briga di dire soltanto pronto. «Altro che - racconta Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia -. L’altro giorno la telefonata di un signore che aveva bisogno di contattare l’urbanistica è finita da noi in commissione. Ho dovuto io indirizzarlo correttamente. Ora - spiega l’esponente politico - io non voglio generalizzare: ma ci sono persone che svolgono il lavoro con gentilezza e disponibilità molti altri che invece sono tutto all’opposto. Ritengo dunque che il problema è più esteso e non limitabile al Suap dove peraltro non fanno entrare e questo è un grave problema».
Di «circolare avvilente e offensiva» parla Paola Caselli, segretaria aziendale della Cgil. «Io dico che non si firma un provvedimento di questo tipo sulla base di voci - spiega - . Se la dirigente ha contezza di casi specifici ed è sicura avvii procedimenti disciplinari. Ma l’unica cosa che non deve fare è sparare nel mucchio. Così facendo si frustra e si maltratta il buon lavoro della stragrande maggioranza degli impiegati».

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