PALERMO. Posto di lavoro a rischio per 274 precari di quattro Comuni in dissesto finanziario o che vi andranno quanto prima. Sono quelli che lavorano nei municipi di Bagheria, Caccamo, Cefalù e Monreale.
La commissione Bilancio del Senato nei giorni scorsi non ha dato il via libera alla norma contenuta nel maxiemendamento alla legge di stabilità, che con una deroga avrebbe consentito il rinnovo dei contratti a tempo determinato ancora per un anno. Si è stabilito, infatti, che non ci sarà nessun «paracadute» in favore dei precari delle amministrazioni con i conti non in ordine.
A Bagheria è una vera e propria doccia fredda per i 32 precari in servizio da quasi vent’anni. «Insieme all'assessorato regionale al Lavoro stiamo definendo un vademecum interpretativo di alcune norme della legge D’Alia – dice il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi – che darebbe la possibilità di una proroga per un altro anno. Chiuderemo l'accordo entro il 30 dicembre». «Dopo l’accordo in prefettura – afferma il vicesindaco Fabio Atanasio – abbiamo dato la nostra presa d’atto per salvare i precari». Proprio questi lavoratori intanto hanno formalizzato un ricorso contro quello che definiscono «l'abuso» di contratti a tempo determinato della giunta comunale. L’intento è di far revocare la delibera con cui si prorogavano i loro contratto sono fino alla fine di quest’anno.
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