PALERMO. Via all’assunzione di sedici dirigenti a tempo determinato. Ma cambia il criterio di selezione. Sparisce la commissione selezionatrice. D’ora in poi sarà il sindaco a scegliere, fra una rosa, i candidati da inserire nei ranghi per un tempo limitato. È stata una modifica al regolamento a consentire al primo cittadino di essere il dominus incontrastato nella scelta dei vertici della burocrazia. Non senza qualche mal di pancia. Che arriva dall’opposizione di Italia dei Valori che parla di «ritorno al Medioevo». Prima era prevista «la selezione espletata da apposita commissione esaminatrice nominata dal sindaco» che una volta «valutati i curricula ed effettuati i relativi colloqui, individua il candidato prescelto». Con la rettifica l’articolo 50 ora recita così: «L’area delle risorse umane provvede alla verifica dei requisiti generali e specifici richiesti per ricoprire i posti e trasmette l’elenco dei candidati idonei al sindaco; quest'ultimo con provvedimento motivato individua il candidato prescelto». «Così il sindaco si sceglie i suoi vassalli e valvassori - dice il capogruppo Idv, Filippo Occhipinti - la commissione garantiva maggiore trasparenza e terzietà. Così invece rischiamo che il primo cittadino di turno selezioni solo le persone a lui vicine, facendo venire meno la sacrosanta indipendenza della burocrazia». Leoluca Orlando non sembra molto preoccupato dalle critiche e tira avanti: «In un sistema dove i cittadini eleggono il sindaco - dice difendendo la novità - la vera anomalia è nel fatto che poi lui stesso non possa scegliere per intero tutta la squadra. Peraltro quello che noi ora adottiamo è un sistema già scelto e messo in opera da altre grandi città». ALTRE NOTIZIE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA