PALERMO. “Troppi gli scandali al Comune di Palermo, Orlando incentivi le denunce”. Gli ultimi episodi di corruzione, con il corollario di relativi arresti, hanno lasciato il segno in casa Cinquestelle. “È ora di dire basta – dicono i parlamentari palermitani alla Camera, - bisogna metter un freno a questa indecenza e il modo per farlo è incentivare le denunce di mazzette e i tentativi di corruzione”.
Le denunce dei comportamenti illeciti all'interno della pubblica amministrazione sono un vecchio pallino del Movimento 5 stelle, che lo ha già tradotto nero su bianco in una proposta di legge che “dorme”, grazie soprattutto al Pd, nei cassetti della Camera da più di un anno. Si chiama Whistleblowing (letteralmente soffiare nel fischietto) e prevede la segnalazione ai superiori o alle autorità dei casi di reati o irregolarità nell'interesse pubblico.
Un'operazione etica che potrebbe portare anche notevoli vantaggi oltre alla casse delle amministrazioni anche a chi effettua le segnalazioni. La proposta, infatti, prevede in premio per chi denuncia una parte delle somme recuperate. “Lo stesso Orlando – afferma la parlamentare a Montecitorio Giulia Di Vita - ha dichiarato in questi giorni che c'è bisogno delle denunce. Si attivi pertanto un meccanismo che le renda possibili, se vogliamo mettere un freno al malcostume dilagante. La cosa del resto è possibile, ogni amministrazione può mettere in piedi un sistema del genere. All'Asl di Cuneo, ad esempio, lo hanno fatto”.
La proposta di legge presentata alla Camera prevede la protezione degli autori di segnalazioni di comportamenti illeciti (tutela dei Whistleblower) e annuncia risvolti positivi notevoli: gli Stati Uniti, ad esempio, hanno recuperato oltre 27 miliardi di dollari fra il 1998 e il 2013 con un trend sempre in salita.
In attesa che al Comune qualcosa si muova i deputati palermitani alla Camera (Di Vita Di Benedetto, Lupo, Mannino e Nuti) scriveranno al presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, per chiedere lo stato dell'adeguamento del comune di Palermo alle normative anticorruzione. E questo perché dal Comune non erano arrivate risposte alla domanda fatta dal Movimento sulla rotazione del personale.
“Siamo consapevoli, come del resto ha affermato il procuratore Agueci – dicono i deputati – che sono le denunce comunque a fare la differenza. Adeguarsi burocraticamente senza un salto culturale resta un lavoro a vuoto. Ora più che mai i cittadini onesti devono prendere in mano la situazione e denunciare”.
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