PALERMO. La Cassa depositi e prestiti si accinge ad anticipare al Comune la bellezza di 38 milioni e mezzo (38.493.349,70 per essere precisi) per pagare i debiti «certi, liquidi ed esigibili» al 31 dicembre del 2013. Insomma, si sta facendo ricorso al famoso fondo messo a disposizione già nel 2013 e incrementato nell’aprile scorso dal governo di Matteo Renzi per sbloccare i pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni. Ma - carta canta - pare che di creditori esterni Palazzo delle Aquile non ne abbia. O meglio, ne ha pochissimi («Noi saldiamo le fatture a 180 giorni», rivendica orgogliosamente l’assessore al Bilancio Luciano Abbonato). Mentre si conferma che gli unici, veri, grandi, onnivori creditori dell’amministrazione sono le aziende partecipate. Drenano soldi e risorse a più non posso. E anche in questa occasione, la mossa dell’amministrazione conferma che le ex municipalizzate rappresentano una specie di buco nero dove vanno a finire decine decine di milioni di euro. A fronte dei quali, però, molto spesso non corrispondono servizi all’altezza. ALTRE NOTIZIE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA